Bambini maltrattati. L’idea fa ribollire il sangue. Eppure si continuano a registrare episodi che vedono i bambini vittime di soprusi. L’ultimo è accaduto in un asilo di Ariccia, ai Castelli Romani, alle porte di Roma.
I piccoli ospiti, tutti tra i 3 e i 5 anni, sono stati colpiti alla testa, strattonati e insultati. Responsabili delle violenze sono tre maestre dell’asilo e una collaboratrice scolastica.
Dove abbiano imparato questi metodi educativi non possiamo saperlo, di certo non rientrano nella formazione richiesta a chi vuole lavorare in queste strutture. Una maestra d’asilo dovrebbe avere le competenze necessarie per gestire i bambini e aiutarli a sviluppare capacità e a superare insicurezze.
L’importanza della formazione
Un aspetto quello della formazione che, come ha dichiarato questa mattina su Radio Cusano Campus Antonio Affinita, direttore generale del MOIGE – Movimento Italiano Genitori – non deve essere sottovalutato perché
…Chi fa questo lavoro deve avere conoscenze e competenze tecniche. L’altra problematicità nell’ambito educativo risiede nel fatto che i docenti hanno competenze tecniche ma non di natura pedagogica. La conseguenza diretta di non avere competenze pedagogiche è non sapere come gestire una classe. La classe va gestita con un’arte educativa, che non si limita al trasferimento di nozioni ma va oltre. Sull’arte educativa i piani formativi presenti per i docenti spesso non sono sufficientemente esaustivi e capaci di rispondere alla sfida educativa di ragazzi e bambini. L’educazione non è solo una competenza ma è anche un’arte, non facile e per cui non tutti sono portati. La violenza avviene quando si perde non autorità ma autorevolezza, che consiste nel creare una relazione empatica con i bambini creando interesse e coinvolgimento.
Considerare un maestro d’asilo alla stregua di un’artista è affascinante. Se la pratica artistica non è per tutti, allora non lo è neanche l’insegnamento. Ci vuole una predisposizione.
Non solo il sapere quindi, comunque sacrosanto, ma anche un’attitudine, che secondo Affinita dovrebbe essere la conditio sine qua non nel valutare la preparazione di un docente.
L’arresto
Le quattro donne, inchiodate alle proprie responsabilità da video e intercettazioni che testimoniano i maltrattamenti, sono state arrestate dai carabinieri di Velletri dopo un’indagine coordinata dalla Procura. Ora sono ai domiciliari.
Secondo il GIP, le donne hanno sottoposto i bimbi a una “sopraffazione sistematica”.
Tutti, specialmente i genitori dei bambini maltrattati, attendono giustizia. Roberto Di Felice, sindaco di Ariccia, chiede il “massimo rigore”. Un rigore dovuto. Alle famiglie ma, soprattutto, ai bambini.