Si teme il peggio a Bali: dichiarato il più alto livello di pericolo. Cenere, fumo e fiumi di lava fanno pensare che l‘eruzione del vulcano Agung possa essere imminente e se così fosse avrebbe conseguenze disastrose.
Ancora emergenza a Bali a causa dell’eruzione del vulcano Agung. La pioggia cade abbondante sull’isola, favorendo così lo scorrimento dei detriti vulcanici lungo i pendii: una colata creata dalla miscela di fango e cenere che potrebbe pericolosamente ingrossarsi. Una fuoriuscita di fanghiglia che potrebbe uccidere: un imminente pericolo per cui è stata disposta l’evacuazione degli abitanti residenti nelle zone situate ai piedi del vulcano. L’agenzia per la riduzione dei disastri ha diramato un comunicato secondo il quale, circa quarantamila persone hanno già lasciato le comunità vicino al Monte Agung, ma sono sono solo una esigua parte rispetto al numero alquanto considerevole di cittadini che dovranno essere allontanati. Si parla, infatti, di circa centomila dimoranti per cui sarà richiesto lo sgombro: intanto le enormi colonne di fumo grigio che si alzano al cielo dal vulcano, si fanno sempre più minacciose.
A Bali attualmente sono bloccati anche migliaia di turisti, intimoriti dalle previsioni secondo le quali la lava si riverserà sicuramente lungo le pendici del vulcano e il cratere pieno di liquido incandescente fa temere un’eruzione. Chiusi gli aeroporti e centinaia i voli cancellati, contrariamente alle previsioni ottimistiche trapelate martedì scorso quando il vulcano, che taceva dal 1963, ha ripreso a farsi sentire. Le autorità governative avrebbero messo a disposizione bus pronti a caricare i turisti o chiunque altro, per trasportarli ai traghetti che collegano Bali con l’isola di Giava e di la poter poi prendere il primo volo.
Il timore che un’ eruzione possa essere imminente è data dalle “scosse persistenti che si sentono” come afferma un alto funzionario del centro nazionale di vulcanologia dell’Indonesia.“Le continue proiezioni di ceneri sono talvolta accompagnate da esplosioni e da un borbottio basso e la luce del fuoco sta diventando più visibile di notte, indicando che le condizioni per un’eruzione più forte sono imminenti” si legge nella comunicazione ufficiale dell’Ufficio nazionale per la gestione dei disastri. Sono state distribuite migliaia di mascherine protettive agli abitanti dell’isola. Il vulcano aveva iniziato a dare i primi segnali di vita ad Agosto, ma ad Ottobre sembrava essere tutto più tranquillo. La sua ultima eruzione avvenuta nel 1963 ha fatto 1600 vittime.
Anna Lattanzi