Quando si dice bagna càuda si è subito in terre sabaude. Si tratta di un tipico prodotto culinario piemontese: una salsa a base di acciughe, aglio e olio che si consuma inzuppandovi verdure crude e cotte. Nel 2021 l’ultimo weekend di novembre e il primo di dicembre vedono il ritorno in presenza del Bagna Càuda Day, per il suo nono anno.
Una tradizione antica
Bagna càuda in dialetto piemontese significa “salsa calda”. La salsa in questione, a base di acciughe, aglio e olio, viene cotta a fuoco lento e servita nel tipico contenitore in terracotta, il fujot, che viene mantenuto caldo tramite un fornellino o una candela.
Le origini della bagna càuda risiedono nei territori del basso Piemonte, in particolare nelle zone di Asti, Langhe e Monferrato e risalgono a tempi molto antichi, si parla addirittura di rotte commerciali risalenti al XII secolo.
Acciughe in Piemonte?
Sorge spontaneo domandarsi come mai un piatto originario dell’entroterra piemontese sia a base di acciughe. La risposta si può trovare nella storia del territorio e in particolare in quella che è tutt’oggi conosciuta come la Via del Sale. Si tratta di una lunga strada, ancora percorribile, che collega le Alpi Piemontesi e Francesi al Mare Ligure.
Il sale in passato era un ingrediente fondamentale per la conservazione degli alimenti e il Piemonte se ne serviva attraverso una rotta commerciale, che percorreva proprio questa via. I dazi imposti sul sale erano molto alti e la tradizione vuole che i mercanti piemontesi avessero inventato una strategia efficace per raggirare questa spesa. Acquistavano le acciughe nei territori liguri e le utilizzavano per coprire e trasportare i barili con il sale, evitando quindi il pagamento del dazio. Non sappiamo quanti elementi di realtà siano presenti in questa leggenda, dal momento che documenti storici attestano che la tassa sul sale era obbligatoria e non legata al consumo. A ogni modo, certo è che quantità sempre maggiori di acciughe (e sale di contrabbando) raggiungevano il Piemonte, tanto da diventare un ingrediente fondamentale di altri piatti regionali, come le acciughe al verde.
Un piatto rozzo e conviviale
La prima attestazione sulla bagna càuda risalirebbe al 1875: Roberto Sacchetti ne avrebbe infatti fornito una famosa descrizione dettagliata. In verità già prima di questo momento il piatto era molto diffuso tra i ceti più poveri. Si trattava di un alimento che implicava un rito conviviale: si mangiava tutti insieme, attingendo la salsa da un recipiente comune e con verdure di ogni tipo, che potevano permettersi anche i meno ricchi. I ceti più abbienti vedevano di cattivo occhio questa pietanza, in particolare a causa dell’aglio, che aveva conseguenze poco piacevoli sull’alito e sulla digestione.
La tradizione inoltre vuole che la bagna càuda fosse la ricompensa data ai vendemmiatori durante il periodo di lavoro autunnale nei famosi territori piemontesi produttori di vino.
Una ricetta fortunata
La fortuna della bagna càuda era però destinata a compiersi e il piatto si affermò sempre di più come ricetta tradizionale della cucina piemontese.
É per tutti quelli che la amano e la capiscono.
É bandiera della cucina e del carattere piemontese.
É onore e ricordo della civiltà contadina dei nostri padri vignaioli.
É cibo rituale e corale della fraternità e dell’amicizia.
É la ghiotta delizia del nostro gusto tradizionale.
Non è un piatto rozzo e pensate, anzi è naturale e sano.
L’aglio non fa male, al contrario è benefico.
Non è l’odor d’aglio che rende scostante una persona intelligente e libera, ma solo la sua stupidità e prevenzione.
Infine l’aglio va via con una bella passeggiata in campagna.
Sono queste le parole con cui l’avvocato e gastronomo Giovanni Goria presentava la bagna càuda nel 1989 all’Accademia Italiana della Cucina.
Il 7 febbraio 2005 la stessa Accademia, tramite la sua delegazione astigiana, ha depositato la ricetta ufficiale della bagna càuda, con la sottoscrizione di un notaio.
La bagna càuda è inoltre stata candidata come Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. In un primo tempo, nel 2015, la richiesta è stata rifiutata, ma è di nuovo in corso una valutazione per insignire il fortunato piatto piemontese di questo titolo.
La bagna càuda è infine conosciuta anche oltre i confini italiani ed europei. Per esempio, in Argentina, a Córdoba, esiste una Festa Nazionale della Bagna Càuda, arrivata in questi luoghi con gli emigrati italiani. Anche in Giappone il piatto piemontese è diffuso e apprezzato ed esistono addirittura delle patatine al gusto bagna càuda.
Bagna Càuda Day: che cos’è?
Il Bagna Càuda Day è un evento che si svolge nella città di Asti e coinvolge tutto il territorio piemontese. Si tratta di una ricorrenza che ha luogo a fine novembre, da ormai nove anni ed è organizzata dall’Associazione Astigiani. Generalmente per uno o due fine settimana si svolgono incontri a tema, vendita di prodotti gastronomici tipici, musica e balli tradizionali e degustazione della bagna càuda presso tutti i locali del luogo e della regione che aderiscono all’iniziativa.
Ogni anno viene realizzato un “bavAGLIOlone” in stoffa, che riporta un motto specifico e diviene il simbolo dell’evento.
Interessante notare anche il gioco di parole tra Bagna Càuda Day e Bagna Càuda d’Aj, cioè di aglio, l’ingrediente principale, riportato sul logo dell’evento.
L’enogastronomia italiana riparte
Per l’anno 2021 il Bagna Càuda Day si svolge su un doppio weekend. Il primo 26, 27, 28 novembre si è da poco concluso, mentre il secondo sarà il 3, 4 e 5 dicembre. Si tratta di un’occasione importante e significativa, soprattutto a fronte delle chiusure obbligate durante i diversi lockdown italiani.
Quest’anno i locali coinvolti e aderenti sono più di 130 e il bavagliolone 2021, ideato e disegnato dall’illustratore e fumettista Sergio Ponchione, riporta l’ironica frase “quarta dose”. Una bella dose di bagna càuda, dopo quella vaccinale, è ciò che ci vuole per ripartire e rimanere in salute!
Non manca poi il “Bagna Pass”, garantito proprio dal bavagliolone e valido fino alla primavera 2022. Chi si recherà presso i locali aderenti mostrando una foto di sé mentre indossa il “pass”, avrà in omaggio un brindisi con pregiati vini piemontesi.
Non solo in Piemonte!
Per chi non potrà partecipare in presenza al Bagna Càuda Day 2021, o per chi si trova in altre regioni italiane è possibile ordinare il Bagna Càuda Box: una confezione contenente tutto il necessario per riprodurre il piatto direttamente a casa propria, bavagliolo incluso!
Per quanto riguarda invece i locali aderenti, oltre a quelli in territorio piemontese, ne esistono un paio anche a Roma e Milano e ce ne sono addirittura uno in Giappone, uno in Cina e uno a Berlino!