E se la colf o la badante si dividesse tra i vicini di casa? Ebbene sì: è possibile e avviene già in varie città italiane, ora sembra essere il turno di Milano. Fino alla fine dell’anno, infatti, è stato attivato in via sperimentale il progetto ‘Badante di condominio’. Dove? A Milano, in un condominio di Piazzale Dateo 5, in zona 3, scelto perché sede di una postazione di Custodia sociale e di 6 alloggi protetti gestiti dall’Amministrazione comunale.
lanazione.it“L’intenzione è che il progetto, cui si può accedere tramite i servizi sociali, possa diffondersi in città in maniera significativa», ha affermato Pierfrancesco Majorino, assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano. Per la prima volta, dunque, nel capoluogo lombardo sarà possibile condividere la stessa assistente domiciliare.
Avere a disposizione un’unica badante per più anziani significa ottimizzare le risorse, significa minore spesa per le famiglie e anche meno isolamento, soprattutto per le persone che necessitano di assistenza ma che non si possono permettere o non hanno bisogno di un aiuto fisso in casa. Inoltre l’assistenza condivisa è anche un modo per non invadere la totalità degli spazi degli anziani, che potrebbero non essere contenti di avere in casa per molte ora una badante.
I progetti in Italia
Con i tagli ai fondi sanitari, il personale medico e infermieristico ridotto sempre più all’osso nelle strutture sanitarie, un po’ dappertutto da nord a sud del Paese ci si organizza per risolvere il problema dell’assistenza sanitaria a domicilio, venendo incontro alle famiglie di anziani e malati. Il servizio ‘badante di condominio’ non è però una prerogativa esclusiva di Milano; è attivo già da qualche anno pure in città dell’Emilia, a Roma, Firenze, Torino, Padova.
C’è poi pure chi, come la Asl di Bologna, investe sulla formazione delle badanti per fornire l’assistenza basilare ad anziani e malati cronici, oppure chi, coma la Comunità di Sant’Egidio a Roma, ha integrato e costruito una rete tra servizi Asl, negozianti, portieri, vicini di casa e assistenti a pagamento per prevenire le emergenze, in assistenza e sostegno soprattutto degli anziani che vivono soli o non hanno familiari che possano accudirli.
L’iniziativa a Milano
Come specifica l’assessore Majorino, “Ci rivolgiamo a utenti cui storicamente il Comune non si è rivolto: persone non in condizioni di disagio estremo, ma sufficientemente fragili da non farcela da soli”.
La sperimentazione nel capoluogo lombardo coinvolgerà fino alla fine dell’anno 14 cooperative accreditate e due condomini per zona. Nelle prossime settimane, infatti, il servizio ‘badante di condominio’ sarà avviato anche in altre zone di Milano: Zona 1, in via Scaldasole 5; Zona 2, in via Soffredini 27; in Zona 4, presso via Salomone 62-64; in Zona 5, in via Neera angolo Barrilli; in zona 6, in via Teramo 31; in zona 7, via Romanello 34; in Zona 8, via Pascarella 18-20; in Zona 9, via Ciriè. Infine in Zona 3 si sta individuando un altro stabile oltre a quello di piazzale Dateo 5.
Un servizio fondamentale quello dell’assistenza domiciliare, per il quale il Comune spende complessivamente circa 19 milioni di euro.