Ritrovato dopo tre anni a Milano: torna a casa il ragazzo autistico di Vienna

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Arian Seraie photo by @larepubblica.it

Arian, è questo il nome del ragazzo autistico che tre anni fa, nel 2015, scomparve dal centro diurno dove era in compagnia del suo educatore a Vienna. Subito la madre Regina e la sorella avviarono le ricerche e anche l’Interpol si fece carico della vicenda, utilizzando anche i social per cercarlo. Ma di Arian nessuna traccia.



Dopo tre anni viene finalmente individuato: è vivo e abita in una struttura per disabili a Milano. Ed è stato proprio un operatore della stessa a riconoscere Arian nelle foto su internet dove il ragazzo senza identità,  risultava scomparso dall’Austria.

Antonio Gallo alias Arian

Antonio Gallo è il nome che il 25enne autistico ha dato alla struttura che lo ha accolto nel milanese. Impossibile capire come e perché abbia deciso proprio per quel nome e quale storia vi sia in questa bizzarra identità inventata. Tutti gli ospiti e il personale della residenza Mater gratiae, hanno festeggiato Arian Seraie con una torta preparata dal suo educatore. La madre e la sorella Roxana, sono andate a riprenderlo per riportarlo a Vienna e dichiarano di non aver mai perso le speranze e di aver sempre fortemente creduto che il ragazzo fosse vivo.

La vocazione della fuga del ragazzo autistico

Una vera e propria vocazione per la fuga, quella del 25enne. Anche se non sono ancora chiare le dinamiche con cui sia riuscito ad eludere il controllo del suo educatore il 9 novembre del 2015 e a prendere un treno o un autobus per raggiungere infine l’Italia, dichiarando di chiamarsi Antonio Gallo. Non si può entrare nella sua testa per comprendere tutto, ma Arian sta bene e vive nel suo mondo anche con una certa voglia di evasione e di vivere sempre nuove avventure. È schietto Arian, nella sua innocenza. E quando i suoi compagni ed educatori milanesi gli domandano se potranno andare a trovarlo in futuro, lui risponde semplicemente, spiazzando tutti: “No.”

Addio Mr Antonio Gallo, Bentrovato Arian!

Marta Migliardi




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