È stato il parlamentare austriaco Werner Neubaur, responsabile della Fpoe (partito al governo in Austria) e dei i rapporti con l’Alto Adige ad annunciare a Bolzano che “I sudtirolesi potranno richiedere la cittadinanza austriaca già nel 2018, al più tardi all’inizio del 2019”. Il requisito principale per avere il passaporto austriaco sarà la dichiarazione di appartenenza linguistica tedesca dei cittadini altoatesini. Inoltre, come specificato da Neubaur, la richiesta sarà gratis. L’ultima rilevazione di questo tipo risale al 2011. Allora quasi il 70% dei cittadini sudtirolesi si è dichiarato appartenente al gruppo linguistico tedesco. Sono difatti esclusi dal provvedimento, qualora dovesse essere approvato, i cittadini trentini poiché essi non rappresentano una minoranza linguistica.
Dal nuovo cancelliere
Riguardo all’offerta della cittadinanza austriaca alla minoranza di lingua tedesca, Sebastian Kurz ha dichiarato che “È qualcosa che certamente abbiamo in programma di fare solo in stretta cooperazione con l’Italia e con il governo a Roma”. L’intera proposta si basa accordi che il partito popolare di Kurz ha preso con l’ultradestra di Strache. Tuttavia, il neo cancelliere è convinto che questo piano possa rispettare” un desiderio dei sud-tirolesi che è stato espresso da tutte le parti in Sud Tirolo e che soprattutto è stato espresso dal governo provinciale sud-tirolese”. Nel mese di novembre, era stata mandata una lettera che invitava sia Kurz che Strache ad inserire la questione della doppia cittadinanza nell’agenda di governo. La lettera portava 19 firme provenienti da altrettanti consiglieri della provincia di Bolzano, ma di nessun membro della giunta.
Dall’Italia
Una delle prime personalità politiche di spicco a rispondere è stato il ministro degli Esteri Alfano. Da Pechino egli ha dichiarato “Sarà una discussione da affrontare con grande delicatezza. Il governo – in Austria – si è appena insediato e ne parleremo nei termini che sono assolutamente più coerenti con la nostra storia e con la tutela di quelle nostre popolazioni e di quei nostri concittadini che hanno sempre avuto una posizione molto chiara in merito“. Posizione critica quella del senatore e sottosegretario agli Esteri Benedetto Della Vedova. In un post su Facebook ha scritto “Sdoganare la cittadinanza su base etnica avrebbe effetti gravissimi, ad esempio in tutti i Balcani, minando la convivenza nei paesi, anche nell’Ue, caratterizzati dalla presenza di cittadini di molteplici culture”
Giorgio Russo