Aumento degli attraversamenti della Manica: 56 vittime nel 2024 sulla rotta migratoria tra Francia e Inghilterra

In aumento le vittime e gli attraversamenti della Manica sulla rotta tra Francia e Inghilterra. Continuano nel frattempo a verificarsi naufragi e vittime.

Secondo il ministero dell’Interno britannico nei primi 10 mesi del 2024 si è verificato un aumento degli attraversamenti della Manica verso l’Inghilterra. Durante la giornata di venerdì 25 ottobre 424 persone sono arrivate sulle coste inglesi. Aumento anche delle vittime, 56 solo nel 2024.

Attraversamenti della Manica in aumento nel 2024: la rotta migratoria tra Francia e Inghilterra

In aumento gli attraversamenti del pericolosissimo braccio di mare che divide la Francia dall’Inghilterra. Nei primi 10 mesi del 2024 sono 29.578 i migranti che hanno affrontato l’attraversata e sono arrivati sulle coste inglesi. Durante tutto il 2023 gli arrivi totali erano stati di 29.578. L’anno degli arrivi record era stato invece il 2022, con 54.791 attraversamenti della Manica.

Continuano inoltre i soccorsi di piccole imbarcazioni su cui le persone in movimento affrontano questo tratto di mare di circa una trentina di chilometri. Giovedì scorso, la guardia costiera francese ha soccorso 76 migranti su tre diverse imbarcazioni che si trovavano in difficoltà.

La rotta tra Francia e Inghilterra inizia ad essere percorsa nel 1999, quanto sulle coste francesi nascono i primi campi informali sorti in prossimità delle cittadine di Calais e Boulogne Sur Mer, due porti importanti di imbarco per l’Inghilterra. L’obiettivo era quello di sfruttare falle nei controlli per attraversare La Manica fino al porto britannico di Dover. La rotta balza però agli “onori” della cronaca soprattutto tra 2015 e 2016, quando vicino alla città di Calais si viene a creare un enorme accampamento informale abitato da persone bloccate per mesi sulle coste francesi in attesa di provare l’attraversamento della Manica. Questo accampamento era stato soprannominato jungle, ovvero la “giungla” di Calais, luogo dove trovavano riparo uomini donne e bambini. La jungle di Calais era però un luogo dove vigevano tremende condizioni di vita, con i migranti abbandonati a sé stessi esposti alle intemperie, in condizioni igieniche drammatiche, con pochi pasti disponibili e in uno stato di abbandono legale, psicologico e medico. Nell’ottobre del 2016 la jungle era stata sgomberata, in un periodo in cui erano circa 7000 le persone lì accampate. Lo sgombero, non ha ovviamente fermato la nascita di altri accampamenti informali, necessari per chi non vuole fermarsi in territorio francese ma che vuole proseguire il proprio viaggio migratorio verso l’Inghilterra. Ad oggi, infatti, sono ancora numerose le persone costrette a sostare per mesi in condizioni precarie in campi informali o in edifici abbandonati e occupati in attesa di imbarcarsi per l’Inghilterra.

Di fondamentale supporto negli anni è stato l’incessante lavoro delle associazioni solidali che vicino a Calais organizzano un lavoro di supporto delle persone bloccate per mesi sulle coste francesi.

Attraversamenti della Manica: aumento delle vittime

Intanto, mentre le politiche europee e i controlli di confine rendono ancora più pericolose le rotte migratorie attraverso il territorio europeo, anche nella Manica continuano a verificarsi tragici naufragi che portano alla morte le persone dirette verso l’Inghilterra. Nella notte tra il 17 e il 18 ottobre un neonato ha perso la vita dopo il naufragio di un’imbarcazione con circa sessanta persona a bordo nella Manica, al largo della costa di Wissant.

Calais La sociale, è uno «spazio cittadino, volontario e indipendente che dall’ottobre 2022 cerca di aprire uno spazio democratico tra le crepe di una spiaggia cementificata e l’innumerevole quantità di dispositivi anti-ospitalità» come si legge sul sito. Calais la Social organizza ciclicamente commemorazioni per le vittime nella Manica, l’ultima indetta per oggi, lunedì 28 ottobre, con il bilancio salito a 455 vittime dal 1999, in seguito all’ultimo decesso avvenuto due giorni fa, un uomo indiano che ha rappresentato la 56esima vittima solo nel 2024.

«Questa volta è un uomo. All’alba, sono usciti in mare, per alcuni ancora una volta. Imbarcazioni di fortuna, alcuni migranti alla ricerca dell’Inghilterra, e un dramma che si aggiunge a una lunga lista: un uomo di origine indiana, circa quarant’anni, non è sopravvissuto. Questa morte è ufficialmente la 56ª dell’anno, e così il 2024 è tristemente consacrato come l’anno in cui la Manica si è rivelata la più mortale».

L’aumento delle vittime, sono diretta conseguenza delle politiche migratorie europee e di quelle applicate sul confine tra Francia  e Inghilterra. Gli accordi tra i due Stati per fermare i barconi che attraversano la Manica hanno avuto come conseguenza partenze su imbarcazioni sempre più sovraffollate, rendendo quindi ancora più pericoloso e mortale un attraversamento già di per sé estremamente rischioso. Come dice Shahram Koshravi nel suo libro Io sono confine «l’illegalità è una conseguenza dei confini, non la loro causa». Tale illegalità, provocata dalle politiche di confine, spinge le persone in movimento a intraprendere percorsi pericolosi e a trovare soluzioni che spesso conducono a tragedie come quelle che si verificano ogni anno nella Manica.

Arianna Locatelli

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