È aumentato il costo degli affitti in Europa

Analisi delle cause e degli impatti sul mercato

aumentato il costo degli affitti.

Negli ultimi tredici anni, il costo degli affitti in Europa è aumentato complessivamente del 17,6% con notevoli differenze tra i vari Paesi del continente. Estonia e Lituania hanno sperimentato aumenti del 214% e 139% rispettivamente, mentre Grecia e Cipro hanno registrato cali del 24% e dello 0,2%. Questo fenomeno ha avuto conseguenze rilevanti sia sul piano sociale che economico, incidendo in particolare sugli studenti e contribuendo a un incremento del 48% del costo medio delle abitazioni in Europa rispetto al 2010.

È aumentato il costo degli affitti in Europa

Chiunque abbia affittato una stanza o un appartamento in Europa negli ultimi tredici anni è ben consapevole di come sia aumentato il costo degli affitti nel continente. Per coloro che stanno cercando di affittare ora un appartamento, potrebbe essere difficile comprendere quanto fosse più facile in passato trovare un alloggio.

Secondo uno studio condotto da Eurostat, l’Ufficio Statistico dell’Unione Europea, i prezzi degli affitti in Europa sono aumentati in media del 15,9% nel periodo compreso tra il 31 luglio 2010 e il 31 luglio 2023. Questo aumento, verificatosi in un contesto di inflazione crescente e crisi energetica, è tuttavia diminuito del 1,7% negli ultimi cinque mesi.

È aumentato il costo degli affitti negli ultimi tredici anni con differenze notevoli tra i vari Paesi europei

Nonostante l’aumento dei costi degli affitti abbia interessato in larga misura diverse regioni europee, è essenziale sottolineare le notevoli differenze tra i vari Paesi. Al vertice della lista per gli incrementi più significativi troviamo l’Estonia e la Lituania, con aumenti del 214% e del 139% rispettivamente. In particolare, in Estonia, l’aumento è stato accentuato dall’afflusso di rifugiati ucraini. In Lituania, invece, la scarsità di proprietà disponibili ha spinto i legislatori a calmierare il prezzo degli affitti.

D’altra parte, Grecia e Cipro hanno registrato diminuzioni del 24% e dello 0,2% nei costi degli affitti. Queste divergenze possono essere attribuite alla combinazione di una domanda meno pressante e di un’offerta limitata, che rappresentano le principali cause della riduzione dei costi. In Grecia la diminuzione è stata associata anche alla situazione economica generale del paese.

Impatti sociali ed economici

Le conseguenze sociali ed economiche dell’aumento dei costi degli affitti sono state diverse e richiedono un’attenzione speciale. Uno dei gruppi maggiormente influenzati sono stati gli studenti, i quali stanno incontrando crescenti difficoltà nel far fronte ai costi degli affitti. Questo scenario potrebbe contribuire all’accentuarsi delle disuguaglianze, con possibili impatti sulla possibilità di progresso sociale e sulla distribuzione delle risorse.

È diventato problematico acquistare casa

L’incremento significativo dei costi degli affitti ha avuto un impatto diretto sui prezzi delle abitazioni, creando una dinamica che ha interessato l’intero mercato immobiliare. Sebbene l’acquisto di una casa possa apparire come un’alternativa attraente di fronte alle fluttuazioni dei costi degli affitti, una situazione particolare è emersa nel panorama degli investimenti immobiliari.

Numerosi investitori immobiliari, attirati dai rendimenti affittuari, hanno progressivamente ridotto o addirittura interrotto gli investimenti in nuove proprietà. Questa scelta ha contribuito a una crescente domanda di case disponibili sul mercato, accelerando di conseguenza l’aumento dei prezzi delle abitazioni.



Secondo i dati di Eurostat, i prezzi delle case nell’Unione Europea hanno registrato un incremento del 48% dal 2010, con un notevole balzo del 196% in Estonia. Questo trend mette sotto pressione coloro che vedono nell’acquisto di una casa un’opzione più stabile rispetto all’affitto. In Paesi come l’Irlanda, dove i prezzi delle case sono aumentati dell’82% negli ultimi 10 anni, acquistare una casa è diventato arduo, soprattutto per i giovani acquirenti.

Impatto sulla demografia abitativa e la disparità sociale

L’impennata dei prezzi degli affitti e delle abitazioni sta avendo un impatto significativo sulla composizione demografica delle aree residenziali. In diverse città europee, come Parigi, Berlino e Lisbona, i costi degli affitti hanno raggiunto livelli record, costringendo molti giovani a cercare soluzioni creative per far fronte alle sempre crescenti tariffe mensili. Questa tendenza si è tradotta in un aumento percentuale notevole di giovani europei, di età compresa tra i 15 ei 29 anni, che si trovano a vivere in spazi sovraffollati e in condizioni abitative inadeguate.

L’aumento dei prezzi degli affitti alle stelle e la crescente difficoltà ad affittare un alloggio hanno spinto i giovani a optare per la condivisione di alloggi come strategia per affrontare le sfide finanziarie. Questa situazione non solo ha impattato sulla qualità di vita dei giovani, ma ha avuto conseguenze significative sul benessere complessivo di questa fascia di età.

Scarse offerte e crisi di approvvigionamento

Il significativo aumento dei costi degli affitti è stata una conseguenza della limitata disponibilità di proprietà in affitto sul mercato immobiliare. Questa carenza è stata innescata da diversi fattori, tra cui un incremento dei prezzi delle abitazioni e gli oneri elevati associati alle catene di approvvigionamento nel settore edilizio. È importante sottolineare che questa situazione non solo ha colpito il mercato degli affitti, ma ha anche effetti a cascata su diverse altre dinamiche del settore immobiliare.

L’incremento dei prezzi delle case è stato un catalizzatore chiave, spingendo molti proprietari a rivedere al rialzo gli importi degli affitti per coprire i costi crescenti delle loro proprietà. Tuttavia, questo fenomeno si è scontrato con la scarsa disponibilità di abitazioni in affitto, creando un circolo vizioso che ha portato a un aumento generale dei costi per i locatari.

Inoltre, la concomitante diminuzione della costruzione di nuove abitazioni in diverse aree dell’Unione Europea ha esacerbato la situazione. Dati recenti indicano un calo significativo del 32% nella costruzione di nuove case in Germania nel periodo compreso tra il 2023 e il 2025. Questo declino nella produzione abitativa non solo ha aggravato la scarsità di alloggi disponibili, ma ha avuto conseguenze sull’equilibrio tra domanda e offerta nel settore immobiliare.

Soluzioni possibili e successi europei

Per affrontare la crisi degli affitti, è cruciale adottare un approccio equilibrato che consideri diversi fattori chiave, tra cui gli obiettivi di sostenibilità, la necessità di nuove abitazioni, l’accessibilità edificabile e la creazione di comunità vivibili. In questo contesto, alcuni Paesi europei stanno implementando o hanno implementato strategie innovative e positive.

Un esempio considerevole è rappresentato da Vienna. La capitale austriaca sta investendo circa 500 milioni di euro nella costruzione e nel restauro di alloggi. Inoltre, la città fornisce un sostegno finanziario alle famiglie a basso reddito. Attualmente, approssimativamente il 60% della popolazione viennese risiede in alloggi comunali o beneficia di qualche forma di supporto statale. Questo modello dimostra come un impegno finanziario mirato e un approccio solidale possano contribuire in modo significativo a mitigare la crisi abitativa.

Un altro caso di successo proviene dalla Finlandia, dove è stata adottata una politica a lungo termine volta a ridure il numero dei senzatetto. Nello specifico, nel Paese nordico è stata applicata la filosofia dell’housing first che riconosce la casa come un diritto umano fondamentale e la considera come base per risolvere altri problemi sociali. Questo approccio innovativo ha dimostrato di avere un impatto positivo sulla riduzione del numero delle persone senza dimora, evidenziando come affrontare il problema alla radice, attraverso la fornitura di alloggi stabili, possa avere conseguenze positive su altre sfide sociali connesse.

Che cosa è necessario fare?

La sfida dei costi degli affitti in Europa è complessa e richiede soluzioni approfondite, accompagnate da un impegno politico concreto. Per risolvere questo problema, è necessario adottare approcci che considerino l’intero panorama della situazione e che siano supportati da azioni politiche effettive e misurabili. Attualmente, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla formulazione di politiche abitative sostenibili, promuovendo un ambiente in cui l’accesso a case dignitose sia garantito per tutti. È essenziale canalizzare investimenti significativi nella costruzione di nuove abitazioni accessibili, al fine di affrontare la crescente domanda e alleviare la pressione sui mercati immobiliari.

Parallelamente, si dovrebbe prestare attenzione all’adattamento del patrimonio edilizio esistente per soddisfare le mutevoli esigenze della popolazione, contribuendo così a mitigare l’attuale squilibrio tra domanda e offerta abitativa. Inoltre, un approccio integrato dovrebbe includere misure per incentivare la cooperazione tra settore pubblico e privato, nonché la promozione di soluzioni innovative che possano migliorare l’efficienza del settore immobiliare e favorire una distribuzione più equa delle risorse abitative.

Nicola Scaramuzzi

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