Gli atti di violenza armata contro le scuole e altre istituzioni educative ad Haiti sono aumentati di nove volte in un solo anno, in un Paese ancora segnato dal susseguirsi di emergenze politiche, umanitarie e criminali che lo hanno afflitto negli scorsi mesi.
Gli atti di violenza armata contro le scuole ad Haiti sono aumentati di nove volte in un anno. A denunciarlo è il Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia. Gli atti di violenza sono perpetrati per la maggior parte da bande che operano a Port-au-Prince, la capitale.
Ad Haiti le scuole sono sempre state considerate e rispettate come rifugi sicuri, ma negli ultimi mesi sono diventate bersaglio di violenze
ha dichiarato Bruno Maes, rappresentante dell’Unicef ad Haiti. Ha aggiunto:
In alcune aree urbane del Paese, i gruppi armati considerano il saccheggio delle scuole un’alternativa lucrativa ad altre forme di estorsione e criminalità. Questo deve finire. Il prendere di mira le scuole da parte di gruppi armati sta avendo un enorme impatto sulla sicurezza, il benessere e la capacità di apprendimento dei bambini
Le scuole di Haiti sotto attacco
I gruppi umanitari in collaborazione con l’agenzia delle Nazioni Unite hanno individuato più di 72 attacchi dall’ottobre 2021. Di questi, 13 sono stati effettuati da gruppi armati, con la conseguente morte di almeno un bambino e il rapimento di almeno due operatori umanitari. Solo nelle prime due settimane di gennaio, inoltre, le gang hanno ucciso almeno 15 agenti di polizia. A questo si aggiunge l’incapacità delle forze dell’ordine di proteggere le strutture.
I gruppi armati, oltre a rubare il materiale didattico come sedie, banchi, lavagne, si appropriano anche delle vivande necessarie per le esigenze nutrizionali dei bambini. Anche sacchi di mais e riso sono infatti obiettivi delle bande. Rubano anche computer e fotocopiatrici utilizzati dall’amministrazione delle scuole e i pannelli solari che forniscono energia.
Le conseguenze dei continui atti di violenza
Questi atti di violenza hanno gravi ripercussioni sul benessere e sulla sicurezza dei bambini. Nei primi sei giorni di febbraio, infatti, circa 30 scuole sono state chiuse a causa della violenza nelle aree urbane del Paese. Più di un quarto degli istituti di istruzione rimane chiuso da ottobre. Il sistema educativo è ad alto rischio e questa situazione aumenta la possibilità di reclutamento dei bambini da gruppi armati. Di conseguenza, i bambini di Haiti hanno perso una media di un giorno e mezzo di scuola a settimana a gennaio. Di questo passo, alla fine dell’anno scolastico, a fine giugno, ogni studente avrà perso 36 giorni di scuola a causa di sparatorie, saccheggi e rapimenti.