L’atterraggio del rover Perseverance é stato annunciato dalla NASA.
Un viaggio di nove mesi
L’atterraggio del rover Perseverance ha qualcosa di commovente. Certo, tutti i lanci e i progetti di esplorazione spaziale sono emozionanti, ma quanti di loro hanno come missione primaria la ricerca della vita? E quanti possono vantare una manovra d’atterraggio così rapida da durare appena 420 secondi? Sicuramente il progetto Mars 2020, visto che con soli undici minuti di ritardo rispetto all’evento, ci ha fatto pervenire il segnale di avvenuto atterraggio. Questa nuova pagina dell’esplorazione spaziale si dedicherà alla ricerca di campioni e tracce del passaggio della vita su Marte. Fra dieci anni, nel 2031, una staffetta di missioni li riporterà sulla Terra per analisi approfondite.
Tra il cielo e la terra
Il centro di controllo ha salutato l’arrivo di Perseverance con un lungo applauso, fomentato dalle prime immagini subito precedenti l’atterraggio. “Anni per preparare questa missione e poi ci si gioca tutto in 420 secondi” commenta Raffaele Mugnuolo dell’ Agenzia Spaziale Italiana. Mugnuolo usa il verbo ‘giocare’ proprio perché ogni atterraggio è una scommessa. Infatti il 60% dei tentativi di atterraggio finisce in fallimento. La manovra di ingresso, discesa e atterraggio è completamente automatica, ma mette il veicolo in condizioni di rischio. Immaginate 1.300 gradi di temperatura, raggiungti 80 secondi dopo l’ingresso nell’atmosfera. Se state pensando che è troppo avete ragione: il veicolo che trasporta Perseverance è dotato di scudi termici che lo proteggono dal calore estremo. Gli scudi funzionano anche come freno, rallentandolo il veicolo in discesa.
Toccare il suolo
A undici chilometri dalla superficie di Marte, 240 secondi dopo l’ingresso in atmosfera, si apre il paracadute. Questo “freno” del diametro di 21,5 metri serve a portare la velocità da milleseicento chilometri orari ad appena uno e mezzo. A questo punto gli scudi termici si separano e Perseverance attiva i radar e telecamere, analizzando il suolo del punto di atterraggio. Il paracadute viene sganciato e i retrorazzi del rover rallentano ulteriormente la caduta. Una volta toccato il suolo e dopo che i sensori segnalano l’avvenuto atterraggio, Perseverance si separa definitivamente dal modulo che gli ha permesso di raggiungere Marte illeso. La discesa è avvenuta precisamente nel cratere Jazero. Il luogo sembra un candidato perfetto per la ricerca di vita, poiché un tempo era il bacino di un antichissimo lago. Questo significa che nei sedimenti potrebbero ancora conservarsi tracce di forme di vita passata.
A caccia di vita
Perseverance ha raggiunto Marte per raccogliere numerosi campioni dal suolo e conservarli in contenitori adatti. Questi verranno recuperati con le missioni del programma Mars Sample Return. Dei retroriflettori laser costruitio in Italia e installati sul rover Perseverance faranno da guida per i macchinari di recupero, orientandoli passivamente. Una volta recuperati saranno caricati su un veicolo che dalla superficie viaggerà verso l’orbita di Marte. Qui consegnerà il “pacco” a una sonda, alla quale l’Italia ha contribuito in modo importante, così da poterli rimandare sulla Terra.
Nel frattempo L’European Space Agency e la Roscosmos russa preparano la missione ExoMars 2022. A bordo è previsto un laboratorio per analizzare il suolo di Marte e trivellarne i primi due metri di superficie.
Daniele Tolu