C’è chi allunga il caffè, e chi il carburante: entrambi danno lo stesso la carica, ma nel secondo caso la situazione può diventare davvero spiacevole. Negli ultimi anni, i concessionari hanno ormai perso il conto delle auto riportate indietro dai clienti a causa di guasti al motore, filtri rotti e altri danni piuttosto rilevanti. La ragione? Quasi sempre la stessa: il carburante poco pulito va inevitabilmente a “grippare” il sistema di alimentazione. Nel migliori dei casi il combustibile è “semplicemente” diluito con acqua, ma vi sono state circostanze in cui i meccanici, contro ogni aspettativa, vi hanno ritrovato dentro perfino alghe, paraffina e altre sostanze nocive.
E’ vero che la pessima qualità del rifornimento può anche essere dovuta a una cattiva manutenzione delle cisterne delle stazioni di servizio, ma purtroppo non è un fatto così raro (anzi), che il gasolio venga intenzionalmente diluito per aumentare il margine di guadagno. Inoltre, riguardo ai distributori non in regola, non mancano nemmeno quelli con il vizio di non esporre i prezzi in modo ben visibile dalla strada, o peggio ancora, di esporli errati, così da attirare i clienti che però raramente si rendono subito conto della truffa. Purtroppo i costi del diesel e della benzina sono piuttosto elevati, e spesso tendono perfino ad aumentare, spingendo così i distributori a inventarsi stratagemmi di questo tipo per essere competitivi.
Mai fare di tutta l’erba un fascio, ma tendenzialmente ciò è riscontrabile nelle stazioni di servizio con prezzi stranamente inferiori alla norma: i clienti credono di aver risparmiato qualcosa sul rifornimento della propria auto, ma pochi immaginano che probabilmente questo gli costerà lasciare la macchina ferma dal meccanico per qualche giorno. C’è da dire che i vecchi motori a diesel avevano meno problemi, mentre ora con l’elettronica sofisticata delle nuove auto, se il carburante non è perfetto, ci vuole poco che la macchina si fermi e venga destinata a interventi di sostituzione peraltro decisamente più costosi.
Ormai esistono in commercio appositi additivi, con la funzione di eliminare le tracce di acqua presenti nel serbatoio. Inoltre, è importante sapere che il benzinaio ha stessa responsabilità di un venditore: qualora una vettura subisca danni a causa del bene di consumo venduto, l’automobilista ha diritto al risarcimento dei danni.
In ogni caso, nulla vale come giustificazione: questa situazione è scorretta sia per gli utenti (i quali pagano per un prodotto scadente, rischiando di ritrovarsi in situazioni spiacevoli con la macchina in panne), sia per quei benzinai che al contrario operano correttamente.
Roberta Rosaci