Un attentato suicida ha colpito la stazione ferroviaria di Quetta, nel Pakistan sud-occidentale, causando almeno 24 morti e 46 feriti tra i presenti. L’attentato in Pakistan, rivendicato dall’Esercito di Liberazione del Belucistan (BLA), getta luce su una regione attraversata da tensioni politiche e da una lotta separatista che da anni mira all’indipendenza dal governo pakistano. L’attentato ha suscitato la ferma condanna del primo ministro Shehbaz Sharif, mentre sale la preoccupazione per la crescente instabilità in una provincia strategica e ricca di risorse naturali, ma segnata da forti disuguaglianze sociali ed economiche.
Tragedia alla stazione di Quetta: un attacco sanguinoso
Un grave attentato in Pakistan ha colpito la stazione ferroviaria di Quetta, nella provincia del Belucistan, provocando almeno 24 morti e 46 feriti. Le vittime stavano aspettando un treno per raggiungere Rawalpindi da Quetta, città capitale della provincia del Belochistan. L’attacco, avvenuto durante le prime ore del mattino, ha sorpreso oltre cento persone presenti nella stazione.
Secondo le autorità locali, la bomba è esplosa mentre la Jaffar Express, un treno diretto a Peshawar, si preparava a partire, portando il panico tra i passeggeri e il personale. Jeeyand Baloch, portavoce del BLA, ha rivendicato l’attentato in Pakistan compiuto dalla squadra suicida del movimento stesso.
Il Belucistan e il movimento separatista
L’attentato in Pakistan è stato rivendicato dall’Esercito di Liberazione del Belucistan (BLA), un gruppo separatista noto per i suoi attacchi contro le forze di sicurezza pakistane. Il Belucistan, la provincia più grande ma meno popolata del Pakistan, è ricco di risorse naturali come petrolio e minerali, ma è anche al centro di un movimento di resistenza che mira all’indipendenza da Islamabad.
Gli abitanti del Belucistan, molti dei quali appartengono alla minoranza etnica beluci, denunciano discriminazioni e violazioni dei loro diritti da parte del governo centrale, rendendo la regione una delle aree più instabili del Paese. Il Belucistan è inoltre una delle aree del paese più vasta e meno popolata.
Le reazioni del governo pakistano
Il primo ministro Shehbaz Sharif ha condannato fermamente l’attentato in Pakistan, promettendo che i responsabili “pagheranno un prezzo molto alto”. Sharif ha dichiarato che il governo intensificherà le misure di sicurezza nella regione, sottolineando la volontà di eliminare la minaccia terroristica che continua a minare la stabilità del Paese.
Inoltre, Pechino ha richiesto maggior protezione per i cittadini cinesi coinvolti in progetti infrastrutturali nel contesto della Nuova Via della Seta, i quali sono spesso bersaglio degli attacchi del BLA.
Un attentato firmato dalla Majeed Brigade
La Majeed Brigade, un’ala suicida del BLA, ha rivendicato la paternità dell’attacco, sostenendo che il bersaglio fosse il personale dell’esercito pachistano presente in stazione. Jeeyand Baloch, portavoce del gruppo, ha dichiarato che l’attacco è stato diretto contro un’unità militare che stava rientrando dopo un corso di addestramento. La violenza di questi attacchi sottolinea l’intensità della lotta separatista che dilaga nella regione, soprattutto tra i giovani, attratti dal movimento a causa di disoccupazione e repressione politica.
Una regione strategica e tormentata
Il Belucistan confina con l’Afghanistan e l’Iran, rappresentando una regione di importanza strategica non solo per il Pakistan ma anche per i partner internazionali, come la Cina. Con circa il 65% della popolazione sotto i trent’anni e una disoccupazione alle stelle, la regione è diventata un terreno fertile per il reclutamento di giovani nei movimenti separatisti. Negli ultimi anni, questi gruppi hanno intensificato gli attacchi contro obiettivi governativi e infrastrutture, aggiungendo tensione alla già fragile situazione di sicurezza del Paese.
Emergenza negli Ospedali di Quetta
Dopo l’attentato nella città di Quetta, numerosi feriti sono stati trasportati d’urgenza negli ospedali della città, dove le strutture sanitarie stanno affrontando una vera e propria emergenza. Tra i feriti, alcuni versano in condizioni critiche. Il portavoce, oltre che dottore, di un ospedale locale, ha confermato che 44 feriti sono stati accolti in un ospedale civile, mentre le ambulanze continuano a portare altri sopravvissuti.
L’ecosistema della violenza nel Belucistan
Questi eventi drammatici sono l’ennesima conferma della violenza radicata nel Belucistan, una regione ricca di risorse ma afflitta da tensioni politiche e sociali. Gli attentati, spesso rivolti sia contro le forze di sicurezza sia contro la popolazione civile, sottolineano la complessità della lotta per l’indipendenza e le difficoltà che il governo pakistano deve affrontare nel mantenere la pace in un’area tanto strategica quanto problematica.
D’altro canto, questi attentati e atti di violenza che colpiscono molte volte la popolazione civile, sono però l’unica arma che gli indipendentisti hanno per farsi sentire e richiamare ai loro diritti, spesso completamente dimenticati dal governo pakistano.