All’alba di questa mattina, un ordigno nascosto in un motorino elettrico è esploso davanti a un edificio residenziale a Mosca, uccidendo il generale Igor Kirillov, capo delle Forze di difesa nucleare, chimica e biologica della Russia, e il suo assistente. L’attentato a Mosca, avvenuto con un’esplosione lungo la Ryazansky Avenue, ha danneggiato i primi quattro piani dell’edificio e mandato in frantumi le finestre di alcuni appartamenti. Il Comitato Investigativo russo ha definito l’episodio un atto terroristico, avviando un’indagine per identificare i responsabili.
Le accuse contro Kirillov: un passato controverso
Il generale Igor Kirillov, la vittima di 54 anni dell’attentato a Mosca di questa mattina, era sottoposto a sanzioni britanniche da ottobre, accusato di aver utilizzato armi chimiche nel conflitto ucraino.
Considerato dai servizi di sicurezza ucraini un “criminale di guerra”, era stato incriminato solo ieri, secondo The Kyiv Independent, per il suo ruolo in oltre 4.800 presunti utilizzi di armi chimiche in Ucraina. Mosca ha sempre respinto queste accuse come infondate, ma il generale era da tempo una figura controversa a livello internazionale.
Sui canali telegram, su cui è stata diffusa la notizia, si sostiene che l’attentato a Mosca ha buone probabilità di essere stato programmato ed effettuato a distanza. “Presumibilmente, l’attentatore o il suo complice non potevano nemmeno trovarsi nel raggio visivo” si dice nel post pubblicato sul social, “ma avrebbero potuto avere accesso alla telecamera d’ingresso”.
La rivendicazione ucraina e la reazione russa
I Servizi di sicurezza ucraini (Sbu) hanno rivendicato l’omicidio attraverso una fonte anonima, definendo Kirillov un obiettivo legittimo per il suo coinvolgimento nell’uso di armi proibite. “Una fine ingloriosa” ha dichiarato un portavoce dell’Sbu, rivendicando l’attentato a Mosca contro uno dei maggiori criminali di guerra contro l’Ucraina.
La Russia, dal canto suo, ha bollato l’attacco come un “atto di terrorismo”, con Dmitri Medvedev, vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, che ha parlato di “agonia del regime di Bandera” riferendosi al governo ucraino.
Un’escalation senza precedenti
L’uccisione di Igor Kirillov nell’attentato a Mosca rappresenta un fatto eccezionale: è il più alto ufficiale russo eliminato a Mosca dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina, nel febbraio 2022.
Secondo Kommersant, il generale non era forse tra le figure più strategiche delle operazioni di guerra in Ucraina, ma aveva comunque ricoperto un ruolo chiave nella gestione delle forze di difesa chimica e biologica. Lo stesso quotidiano ha definito l’omicidio “un crimine senza precedenti a Mosca”.
L’esplosione: dettagli dell’attentato
Le autorità russe hanno confermato che l’ordigno, contenente circa 300 grammi di esplosivo TNT, era nascosto in un motorino parcheggiato vicino all’ingresso di un’abitazione. Secondo i media russi, l’esplosione è stata azionata a distanza al passaggio di Kirillov e del suo assistente. Questo modus operandi ha rafforzato l’ipotesi di un’operazione condotta dai servizi segreti ucraini, che già in passato avevano rivendicato attacchi mirati contro figure di spicco russe.
Il passato e le controverse dichiarazioni di Kirillov
In carica dal 2017, Igor Kirillov aveva attirato l’attenzione internazionale per le sue dichiarazioni sulla presunta esistenza di laboratori statunitensi di armi biologiche in Ucraina. Inoltre, aveva sostenuto che gli Stati Uniti progettassero di utilizzare droni per diffondere malattie tra le truppe russe, un’accusa respinta come propaganda. Il generale aveva anche guidato la campagna russa per negare l’uso di armi chimiche da parte del regime siriano di Bashar al-Assad, rafforzando il suo profilo come portavoce della narrativa di Mosca.
Nel corso degli anni si è fatto portavoce di numerose iniziative, come quella contro la pandemia da COVID-19. Inoltre, sempre per quanto riguarda la materia bellica, ha partecipato alla creazione di un importante lanciafiamme russo, il Tosochka. Lo scorso 2022, aveva portato avanti dei progetti per lo sviluppo di nuove armi da usare nella guerra contro l’Ucraina: in particolare, si era soffermato su armi biologiche grazie allo studio di pipistrelli e uccelli di vario tipo.
Le conseguenze politiche e militari
L’attentato a Mosca arriva in un momento delicato per la Russia, con il presidente Vladimir Putin che solo ieri aveva partecipato a una riunione con il ministero della Difesa per valutare i progressi sul fronte ucraino. La perdita di Kirillov potrebbe rappresentare un duro colpo per la gestione delle operazioni militari e per la sicurezza interna. Intanto, una squadra investigativa russa sta analizzando la scena del crimine per raccogliere ulteriori prove e individuare i responsabili.
Una guerra sempre più vicina a Mosca
L’omicidio del generale Igor Kirillov evidenzia come il conflitto ucraino stia assumendo una dimensione sempre più ravvicinata per la Russia. Attacchi mirati contro figure di rilievo dimostrano che la guerra non è confinata al fronte, ma si sta estendendo nel cuore del territorio russo. L’esplosione a Mosca è solo l’ultimo di una serie di eventi che evidenziano l’intensificarsi delle tensioni tra i due paesi, con conseguenze imprevedibili sul piano politico e militare.