Attacco terroristico alla sede di Save the Children in Afghanistan

Save the Children

Save the Children sotto attacco in Afghanistan.

Questa mattina alle 9:10 (ora locale, in Italia era ancora l’alba) c’è stato l’ennesimo attacco terroristico. L’obiettivo è stata la sede di Save the Children della città di Jalalabad, capitale della regione del Nangarhar, in Afghanistan. Un’autobomba è esplosa davanti all’entrata dell’ONG, seminando il panico in chi era al suo interno. Era un kamikaze a guidarla, ma non era da solo: altri uomini armati sono entrati nella struttura. Tre di loro sono stati uccisi, gli altri sono ancora all’interno. Si teme per le persone che potrebbero essere prese in ostaggio, se non sono già state ferite o uccise. Ancora non si è certi che l’attacco sia terminato. Esclusi i terroristi, sembra che ci siano un morto (un soldato) e 15 feriti, ma, come ormai sappiamo, i numeri sono destinati ben presto ad aumentare. Le vittime sono state condotte in ospedale, alcune di loro sono fuggite dalle finestre.




Le prime testimonianze

Mariam Attaie, portavoce di Save the Children in Afghanistan, ha riferito che “c’è stata un’enorme esplosione, sembrava un’autobomba. Mentre Mohammad Amin ha raccontato: Siamo corsi al riparo e ho visto un uomo armato colpire il cancello principale con un lanciarazzi ed entrare nel complesso. Sono fuggito saltando fuori dalla finestra “. Le prime foto dell’attacco restituiscono scene raccapriccianti: auto in fiamme, edifici in fumo, bambini in fuga. Numerose sono state le persone accorse per assicurarsi che i parenti che lavorano per Save the Children stessero bene. Attendono con ansia che qualcuno dia loro notizie a riguardo. 

I primi commenti

Dall’organizzazione non governativa hanno fatto sapere: “Siamo devastati dalla notizia che il nostro ufficio Save the Children a Jalalabad, in Afghanistan, sia stato attaccato. Le nostre principali preoccupazioni sono la salvezza e la sicurezza del nostro personale. Stiamo aspettando ulteriori informazioni dal nostro team, al momento non possiamo commentare oltre“. Mentre i talebani negano di essere gli autori di questo attacco terroristico, tramite il portavoce Zabihullah Mujahid: “Attacco odierno nella città di Jalalabad: nulla a che vedere con i mujaheddin dell’Emirato islamico“.




Un altro attacco ieri in Libia

Quello di questa mattina è il secondo attacco avvenuto in meno di 24 ore. Ieri sera, alle 8:20 (ora locale, in Italia erano le 7:20), infatti, ce n’è stato un altro a Bengasi, in Libia: lì è stata colpita una moschea con l’esplosione di due autobomba. I morti sarebbero almeno 27 e i feriti più di 30. Le due autobomba sono esplose a distanza di mezz’ora l’una dall’altra.

Non resta che attendere ulteriori sviluppi per entrambi gli attacchi.

Carmen Morello

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