“Salvini, vuoi diventare il premier della Nazione, ma a causa della tua incompetenza, nemmeno gli iscritti al tuo blog possono stare tranquilli. La vostra politica è fallimentare sotto ogni punto di vista, avete rubato puntando su menzogne e dimostrandovi peggiori di quelli che dovevate sostituire e per questo motivo abbiamo deciso di rendere pubbliche più di 70mila email dei tuoi iscritti e non solo, anche email personali. Perché voi capiate che la sicurezza alla quale dovete fare attenzione non è solo sulle strade, ma anche in rete, e la guerra ora si combatte su fronti molto più subdoli. Noi siamo vigili, noi non dimentichiamo la storia, e vi staremo col fiato sul collo ogni qualvolta voi continuerete con la vostra malafede. Avete voluto usare la rete, senza nemmeno comprendere cosa fosse, ma tutti i nodi prima o poi vengono al pettine e noi siamo qui ad aspettarvi“.
Secondo attacco hacker contro Salvini e la Lega Nord
Per la seconda volta nel giro di poche settimane, c’è stato un attacco hacker contro Salvini e la Lega Nord, a rivendicarlo è stato nuovamente il gruppo Anonymous che ha pubblicato il comunicato citato sopra. Questa volta sono state rese pubbliche 70mila email personali di Salvini e degli iscritti al Carroccio. Inoltre, è stata diffusa una foto di Salvini mascherato da maiale con la bandiera di Casa Pound e la croce celtica.
I precedenti attacchi hacker
Come già detto, questo non è il primo attacco hacker contro Salvini: nella notte tra l’8 il 9 febbraio sul suo sito era comparso il seguente messaggio: “AnonPlus combatte i soprusi, le iniquità, le corruzioni”. Dopo quest’intrusione il suo sito e quello della Lega erano diventati inaccessibili, forse a scopo preventivo. Non solo il Carroccio, ma anche il PD era finito nel mirino degli hacker, in particolare, AnonPlus aveva pubblicato un file con i dati personali di Renzi, dell’attuale sindaco di Firenze e degli iscritti al partito. Viene da chiedersi chi ci sia dietro queste offensive telematiche e quali siano i loro intenti: forse vogliono screditare i leader politici agli occhi dei loro sostenitori o dei possibili elettori? Ma ha senso diffondere i dati e le conversazioni private di persone che non c’entrano nulla con Salvini o Renzi, dal punto di vista personale? Magari alcune persone non sono nemmeno più iscritte ai loro partiti o movimenti.
La controffensiva della Lega
E dire che solo qualche giorno fa la Lega aveva reso noto il nome del suo esperto cyber, Umberto Rapetto che, come sottolineato da Salvini in persona:
“non sarà parlamentare ma un super manager per la sicurezza informatica degli italiani che spazia dal cyber bullismo alla sicurezza delle infrastrutture informatiche, della rete e delle comunicazioni del Paese”.
Prima di essere reclutato dalla Lega Nord, Rapetto era stato contattato dal Movimento 5 Stelle sempre per questioni di sicurezza informatica. Ma quest’uomo è anche un imprenditore, giornalista, scrittore e docente universitario. Inoltre, è stato il creatore e la guida per ben undici anni del GAT Nucleo Speciale Frodi Telematiche. Beh, se il buongiorno si vede dal mattino, l’inizio della sua collaborazione con la Lega Nord non è di certo dei migliori.
Carmen Morello