Attacco congiunto contro gli Houthi nello Yemen: USA e GB causano almeno 16 morti

Attacco congiunto contro gli Houthi nello Yemen: USA e GB causano almeno 16 morti

Nella scorsa notte, tra il 30 e il 31 maggio, le forze statunitensi e britanniche hanno lanciato un attacco congiunto contro gli Houthi nello Yemen. L’operazione aerea ha provocato almeno sedici morti e trentacinque feriti, come riportato dall’emittente televisiva degli Houthi, Al Massira. Gli obiettivi principali degli attacchi sono stati localizzati nella capitale Sanaa, nella città portuale di Hodeida e nelle infrastrutture di telecomunicazioni a Taiz.

Obiettivi dell’attacco congiunto contro gli Houthi

Gran Bretagna e Stati Uniti hanno portato avanti, la scorsa notte, un attacco congiunto contro gli Houthi nello Yemen, prendendo di mira tredici obiettivi strategici con l’intento di prevenire futuri attacchi dei ribelli. Gli Houthi, sostenuti dall’Iran, organizzano piani di boicottaggio contro le navi che transitano nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Lo United States Central Command – Centcom – ha dichiarato che gli attacchi miravano a ridurre le capacità militari dei ribelli, in particolare quelle relative all’uso di droni per attaccare il trasporto marittimo internazionale.

In realtà, oltre alla lesione logistica ed economica, l’emittente televisiva Houthi al Masirah ha parlato anche di almeno 16 persone uccise e più di 30 ferite nella provincia yemenita di Hodeidah dopo l’attacco congiunto britannico e statunitense. La stessa emittente ha riferito che l’attacco congiunto contro gli Houthi si è svolto nel distretto di al Hawk e nel porto di Salif.

Secondo Al Massira, sedici persone sono morte e trentacinque sono rimaste ferite durante l’attacco congiunto contro gli Houthi. Tuttavia, non è stato specificato se le vittime fossero combattenti o civili. Gli attacchi hanno causato forti esplosioni e distrutto infrastrutture chiave, aggravando ulteriormente la situazione umanitaria già critica nello Yemen.



Diverso è quello che una nota del ministero della Difesa britannica ha pubblicato: si afferma infatti che “è stata posta la massima cura nella pianificazione degli attacchi”. L’obiettivo sarebbe stato quello di non colpire “i civili né le infrastrutture non militari”.  

Reazione dei ribelli Houthi

In risposta all’operazione, i ribelli Houthi hanno minacciato di intensificare i loro attacchi contro le navi. Mohammed al Bukhaiti, membro dell’ufficio politico degli Houthi, ha dichiarato su X che l’aggressione angloamericana non impedirà loro di continuare le operazioni militari a sostegno della Palestina. I loro attacchi futuri saranno giustificati dalla morte delle 16 persone, un’escalation alla quale gli Houthi risponderanno con un’altra escalation, come il funzionario ha dichiarato.

Dal novembre scorso, i ribelli Houthi hanno condotto numerosi attacchi contro navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, dichiarando di agire in solidarietà con gli abitanti palestinesi della Striscia di Gaza.

Dichiarazioni delle forze coinvolte nell’attacco congiunto contro gli Houthi

Il ministero della Difesa britannico ha confermato la partecipazione delle forze britanniche nell’attacco congiunto contro gli Houthi con gli Stati Uniti, sottolineando la necessità di minare le capacità militari degli Houthi. Il ministero ha evidenziato che i ribelli continuano a effettuare attacchi contro navi internazionali, giustificando così l’intervento. L’operazione ha colpito in particolare obiettivi nella città costiera di Hodeida, dove edifici utilizzati come stazioni di pilotaggio di droni sono stati distrutti.

I funzionari statunitensi hanno preso la parola dopo il lancio delle bombe, mantenendo la rigida posizione su una necessaria risposta ai continui attacchi dei ribelli nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden, in risposta al genocidio contro il popolo palestinese. Nonostante ciò, gli Houthi sottolineano ancora il loro sostegno continuo alla Palestina e non intendono fermarsi fino a quando sia il genocidio sia l’assedio terminerà. 

Contesto internazionale e sicurezza marittima

A dicembre, gli Stati Uniti hanno istituito una forza multinazionale per proteggere il trasporto marittimo internazionale dalle minacce dei ribelli Houthi. Questa forza è stata una risposta diretta agli attacchi persistenti contro le navi nella regione. L’attacco congiunto contro gli Houthi da parte angloamericana rappresenta un ulteriore tentativo di stabilizzare la sicurezza marittima e impedire che i ribelli continuino a minacciare il traffico commerciale, secondo quello che però è il paradigma occidentale e atlantico: bombardare e uccidere civili, sostenendo però di aver mirato a navi e attrezzatura militare. 

L’attacco congiunto contro gli Houthi di Stati Uniti e Regno Unito evidenzia la crescente preoccupazione internazionale e l’incapacità diplomatica di risolvere un conflitto anche geopolitico. Mentre gli Houthi continuano a resistere e minacciando il potere occidentale con ulteriori attacchi, la comunità internazionale cerca di rispondere con le operazioni militari per trovare una soluzione duratura al conflitto nello Yemen.

Lucrezia Agliani

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