Astrologi vs astronomi, chi vince? Una disputa che va avanti da 5 secoli, i primi che vorrebbero essere riconosciuti come scienziati e i secondi che rabbrividiscono appena sentono nominare Paolo Fox. Un tempo i due erano un corpo ed un’anima sola, figli dello stesso desiderio di esplorazione.
Astrologi vs astronomi: quando ancora si parlavano
Dagli albori della nostra esistenza, l’osservazione della volta celeste è stato uno strumento primordiale per scandire il passare del tempo. Le prime prove, disegni sulle pareti delle caverne e cicli lunari scalfiti sulle ossa, risalgono infatti al 23-25 mila a.C..
Il primo esempio di sistema astrologico organizzato è quello babilonese del II millennio a.C.. Il legame tra il movimento degli astri e i cambiamenti naturali, come l’avvicendarsi delle stagioni, convinse l’uomo del loro legame mistico. Nacquero così le prime grandi religioni, i pianeti divennero divinità e i templi vennero orientati in base alla loro posizione. I sacerdoti, gli unici in grado di interpretare i segni di cieli erano sia astrologi che astronomi, oracoli e osservatori.
Con la conquista dell’Asia da parte di Alessandro Magno e la diffusione della lingua greca, l’astrologia si arricchì di un mix tra culture e idee cosmologiche. Anche nell’antica Cina l’osservazione degli astri e il calcolo del calendario, assieme alla divinazione erano pratiche giornaliere e fondamentali sia per la società che per le decisioni politiche.
Con il crollo dell’impero romano in Oriente, l’astrologia fiorì grazie anche alle influenze indiane, persiane e islamiche, mentre nell’alto Medioevo, l’astrologia occidentale si frammentò e subì una battuta d’arresto a causa del Cristianesimo, che soppiantò le religioni politeiste. La Chiesa mostrava comunque un interesse e un’apertura verso l’astrologia, studiare l’astrologia ancora una volta significava respingere il fatalismo. Nel XIII secolo l’astrologia era una prassi medica comune e non solo. Anche Dante apprezzava l’astrologia, citando spesso le costellazioni e attribuendogli forti influenze e significati simbolici in tutte le sue opere.
In ogni corte vi era un divinatore che si occupava di captare come un radar tutte le premonizioni che arrivavano dalle stelle.
Lo spartiacque
La spaccatura tra astronomi e astrologi avvenne gradualmente a seguito della rivoluzione scientifica. Cominciata nel 1543 con la pubblicazione de Le rivoluzioni degli astri celesti di Niccolo Copernico. La nascente scienza cartesiana rifiutava tutto quanto non fosse dimostrabile attraverso il metodo scientifico; l’astronomia liberata dagli influssi astrologici, fu riconosciuta come scienza. Così nel 1666 l’insegnamento dell’astrologia fu vietato nell’Accadémie des Sciences e gli astrologi divennero dei ciarlatani.
Gli astronomi si affidarono all’uso della matematica e della fisica e grazie a questo approccio, nel corso degli ultimi 400 anni, abbiamo fatto passi da gigante. Più avanziamo nella moderna descrizione dell’Universo, più la sua comprensione richiede competenze matematiche sempre più complesse e distanti dall’esperienza quotidiana. Talmente complesse da aver generato reazioni fantasiose e assurde come il terrapiattismo e tutto quel corollario di teorie negazioniste della scienza che di buono hanno solo il senso dell’umorismo.
Mentre l’astronomia ci ha portati sulla luna e più lontano di dove credevamo potessimo arrivare, l’astrologia è invece rimasta ferma sulle stesse antiche credenze di 500 anni fa. Alla difficoltà di decifrare l’astronomia e si contrappone il porto di sicuro delle antiche certezze astrologiche che tornano alla ribalta, specialmente nei periodi di crisi.
Sedicenti veggenti, autori di best seller e avveduti profeti sono sempre dietro l’angolo per darci una rassicurante pacca sulle spalle. Per alcuni leggere l’oroscopo ogni mattina è un rito religioso, speranzosi che la loro religione delle stelle stavolta non sbaglierà.
Attenzione a prendere decisioni quando si ha Saturno contro!
Valeria Zoppo