Il 22 Giugno un piccolo asteroide è esploso nel cielo a Sud di Porto Rico. Il satellite meteorologico Goes-16 dell’agenzia americana per l’atmosfera e gli oceani ha rinvenuto le immagini solo ora.
L’Asteroide esploso aveva una potenza fra i 3 e i 5 chilotoni (l’equivalente di 3.000 e 5.000 tonnellate di tritolo). I frammenti dello stesso asteroide secondo i calcoli avrebbero dovuto essere atterrati nell’oceano senza provocare nessun tipo di danno. Il lampo che si percepisce chiaramente nelle immagini del satellite meteorologico Goes-16 segna la caduta del meteorite avvenuta alle 17:25 locali (le 23:25 in Italia) nel cielo a Sud di Porto Rico.
Secondo l’esperto di meteore Peter Brown (dell’Università dell’Ontario Occidentale) l’asteroide avrebbe un diametro di pochi metri (4/7 metri). Questo asteroide in particolare era un Neo (Near Earth Object). I Neo sono dei sassi cosmici di medie dimensioni che almeno una volta l’anno esplodono nell’atmosfera.
Il Dottor Frankie Lucena, esperto di asteroidi dell’Associazione Astronomica dei Caraibi (SAC) ha dichiarato in merito alla vicenda:
“A quanto pare è stato un evento fantastico. Sebbene ogni giorno materiale proveniente dallo spazio entri nella nostra atmosfera, fortunatamente gran parte di queste rocce un po’ più grandi viene disintegrata da un intenso attrito”.
Una massa di quelle dimensioni avrebbe potuto procurare non pochi danni se fosse atterrata sulla terra nelle sue piene condizioni. Grazie allo scudo dell’atmosfera terreste i corpi estranei provenienti dallo spazio di massa contenuta sono disintegrati in milioni di frammenti. Questi stessi frammenti potrebbero rappresentare un rischio per la velocità con cui si dirigono verso la terra. In questo caso, per fortuna, i frammenti dell’asteroide osservato il 22 Giugno sono precipitati nell’oceano. Purtroppo è impossibile rilevarli e analizzarli per comprendere la loro natura.
Secondo i dati del centro Nasa i frammenti dell’asteroide non sembrano provenire dallo sciame delle Tauridi, come accadde nel 1908 per il disastroso impatto di Tunguska.
Federica Verdoliva