Approvata in Senato la legge per l’assistenza sanitaria alle persone senza dimora

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Il Senato ha approvato all’unanimità un disegno di legge che introduce una misura cruciale per l’assistenza sanitaria a persone senza dimora. Questo provvedimento, fortemente voluto dal senatore Marco Furfaro (Pd), mira a garantire progressivamente il diritto alle cure per coloro che, pur vivendo in Italia, non dispongono di una residenza anagrafica. Un’importante innovazione per colmare un vuoto normativo che, finora, impediva a migliaia di persone di accedere a un medico di base, lasciando indietro chi vive in condizioni di estrema precarietà.


Il 6 novembre, il Senato ha approvato all’unanimità il disegno di legge in materia di assistenza sanitaria a persone senza dimora, promosso dal senatore Marco Furfaro (Pd). Questo provvedimento si propone di garantire, in modo graduale, il diritto all’assistenza sanitaria a coloro che, privi di residenza anagrafica, soggiornano regolarmente in Italia. La nuova legge mira a colmare una lacuna normativa che escludeva tali persone dalla possibilità di accedere al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Un passo verso l’equità sanitaria

Il provvedimento è considerato un progresso nella tutela dei diritti, eliminando un’incongruenza ritenuta in contrasto con gli articoli 3 e 32 della Costituzione, e con i princìpi fondanti della legge n. 833 del 1978 che istituì il SSN. Fino ad oggi, chi non era iscritto all’anagrafe comunale si vedeva preclusa la possibilità di iscriversi al SSN, limitando così il diritto alla scelta del medico di base o del pediatra.

Marco Furfaro, in un messaggio pubblicato su X, ha manifestato emozione per l’approvazione della sua proposta, definendola una “buona notizia” in un periodo difficile a livello globale. Ha ringraziato Antonio Mumolo, presidente dell’associazione Avvocato di Strada, per il sostegno nella battaglia per il riconoscimento del diritto alle cure per chi è in condizione di estrema precarietà. Furfaro ha ricordato che fino a oggi circa 100.000 persone vivevano un’ingiustizia: perdere la casa significava anche perdere l’accesso alla salute, a causa dell’impossibilità di iscriversi all’anagrafe.

Il contenuto del provvedimento

La nuova legge, articolata in tre punti, prevede l’istituzione di un fondo sperimentale di un milione di euro per ciascuno degli anni 2025 e 2026, gestito dal Ministero della Salute, per sostenere un programma che permetterà alle persone senza dimora di accedere alle cure primarie. Di seguito, i principali elementi del testo approvato:

Articolo 1: Il fondo per il diritto alla salute

Il primo articolo sancisce la creazione del fondo destinato a finanziare un programma di assistenza sanitaria sperimentale nelle città metropolitane. L’obiettivo è consentire alle persone senza residenza anagrafica di:

Articolo 2: Monitoraggio e relazione annuale

Il secondo articolo stabilisce un sistema di monitoraggio sull’attuazione del provvedimento. Entro il 30 giugno di ogni anno, il Governo dovrà presentare una relazione alle Camere che dettagli:

Articolo 3: Copertura finanziaria

Per finanziare il provvedimento, quantificato in un milione di euro per gli anni 2025 e 2026, verranno utilizzati fondi derivanti dalla riduzione delle proiezioni di stanziamento del fondo speciale del bilancio triennale 2024-2026 del Ministero dell’Economia.

Città metropolitane coinvolte nel programma

Il progetto sarà attuato nelle dieci città metropolitane delle regioni a statuto ordinario, ossia Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli, Reggio Calabria e Roma, a cui si aggiungono cinque città metropolitane delle regioni a statuto speciale: Cagliari, Catania, Messina, Palermo e Sassari. Queste città saranno il punto di partenza per un intervento sperimentale destinato, nel tempo, a raggiungere anche altre aree del Paese.

Un segnale importante per i diritti delle persone vulnerabili

Questo provvedimento rappresenta un passo importante verso l’equità sanitaria e sociale, risolvendo un “cortocircuito” che per anni ha negato il diritto alle cure alle persone più vulnerabili. Grazie a questa legge, anche coloro che vivono in condizioni di estrema difficoltà potranno contare su un medico di riferimento e accedere ai servizi sanitari essenziali.

Secondo Furfaro, questo è il senso della politica: garantire dignità e giustizia anche a chi è più svantaggiato. “Da oggi,” conclude il senatore, “lo Stato si prenderà cura proprio di tutti, anche di chi ha meno di niente.”

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