Assegno di inclusione per le donne vittime di violenza: la proposta della ministra Calderone

Assegno di inclusione per le donne vittime di violenza di genere.

Il 25 novembre scorso, in occasione della giornata nazionale contro la violenza sulle donne, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Elvira Calderone, ha proposto l’inserimento di un assegno di inclusione per tutti i soggetti inseriti in un percorso di protezione dalla violenza di genere.

L’introduzione della norma che convalida l’assegno di inclusione per le donne vittime di violenza, è stata ufficializzata attraverso un annuncio inserito in un intervento in collegamento all’evento che era in corso presso la Fondazione Stelline a Milano, durante la XXI edizione di Italia Direzione Nord.

Le parole della ministra Calderone

La ministra Calderone ha sottolineato l’importanza dell’introduzione di tale norma in quanto può, e deve essere, considerata come un’arma in più per facilitare la libertà economica delle donne.

Ciò, agevola l’atto di denuncia di fronte a eventi di violenza e ha come scopo quello di offrire ad ogni singola donna che si trova in situazioni pericolose, la possibilità di difendersi e poter trovare una nuova stabilità per tornare a vivere.

“Per me è molto importante sottolineare l’aspetto dell’indipendenza economica delle donne, quando non si hanno i mezzi economici si è fragili e talvolta si accetta anche di convivere con situazioni di grandissima difficoltà personale perché magari, se si hanno dei figli e si guarda al loro benessere, si ha molta paura di lasciarli in una condizione di difficoltà”, dichiara la ministra del Lavoro.




La riflessione nata dai recenti episodi di violenza avvenuti in Italia

I recenti fatti di cronaca accaduti nel nostro Paese hanno fatto emergere riflessioni importanti, dalle quali è sorta una maggiore comprensione delle modalità legittime ed efficaci che devono essere applicate per agire e per apportare un cambiamento necessario.

Infatti, la ministra Calderone dichiara:

“Non è una battaglia di una parte contro l’altra; è una rivoluzione culturale che ha un principio fondamentale, il rispetto della vita e della libertà di ciascuna di noi. Le donne vittime di violenza non vanno lasciate sole”

Sono emerse, quindi, varie domande su come poter migliorare la condizione di moltissime donne che si trovano in situazioni gravi e caratterizzate da violenza di genere.

Ciò, ha portato alla nascita di idee che prevedono misure che favoriscono l’accesso delle donne al lavoro. Tali provvedimenti, sono stati evidenziati a causa dell’ovvia vulnerabilità presente quando la violenza non è solo fisica, ma che si proietta in molti ambiti della vita delle donne, come ad esempio l’indipendenza economica che le rende più vulnerabili ed esposte.

Dall’evidente urgenza di queste situazioni prende vita il progetto per l’introduzione di un assegno di inclusione per le donne vittime di violenza, che ha come fine quello di eliminare la mancata autonomia e il ricatto economico, sia in ufficio sia tra le mura domestiche.

Assegno di inclusione: cosa prevede il decreto

La normativa che ufficializza l’assegno di inclusione per le donne vittime di violenza è stata inserita nel decreto Lavoro e sancisce le regole che verranno applicate dal primo gennaio 2024.

Da tale data, i soggetti interessati potranno ricevere aiuti per un anno e mezzo rinnovabile e a ciò si aggiungono sgravi contributivi per i datori di lavoro che assumono.

Inoltre, è prevista un’agevolazione per l’affitto di case e verranno messi a disposizione canali privilegiati per l’accesso al lavoro. Tale circostanza, premette comunque a tutti coloro che ne avranno diritto di usufruirne, la possibilità di costituire il nucleo familiare a sé in modo da accedere più agevolmente all’assegno.

Andrea Montini

 

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