AS Roma, 90 anni solo il 25 Agosto? Svelato l’enigma nella fusione fascista

Di Maurizio Martucci


Una cosa è certa: né il 7 Giugno (dossier Trigoria), né il 22 Luglio (come hanno festeggiato i tifosi giallorossi).  Ma molto probabilmente solo il 25 Agosto 1927, dopo una turbolenta gestazione di 2-3 mesi terminata negli uffici FIGC di Bologna, quando – congedato Leandro Arpinati – Italo Foschi tornò nella Capitale con la certezza dell’iscrizione romanista in Divisione Nazionale (cioè nell’odierna Serie A). E la garanzia di tenersi stretti investitori (principalmente i facoltosi del Roman, Renato Sacerdoti e i fratelli Crostarosa della Borsa in Piazza di Pietra) e capitali (confluiti poco dopo nel progetto di Campo Testaccio) per portare a termine, tra le beghe politiche dell’epoca, la fondazione della Roma. Conclusasi soltanto il 25 Agosto 1927.




Nata sull’onda della stagione riformista inserita nella cosiddetta Carta di Viareggio del 1926 (nuovi club per razionalizzare campionati inflazionati e al collasso), nell’estate 1927 (90 anni fa) la Associazione Sportiva Roma nasceva all’interno di un’operazione fascistissima per volontà del fervente nazionalista, antimassone e burocrate fascista Italo Foschi. Già direttore del settimanale ‘Roma Fascista’ e federale dell’Urbe (cioè massimo rappresentate del Partito Nazionale Fascista in città, pochi mesi prima della fusione romanista), Foschi riuscì nella ‘reductio ad unum’ (principalmente Alba, Fortitudo, Roman sulle cenerei di 13 squadre che non inglobò la Lazio, originariamente pensata capofila?) grazie all’appoggio del deputato fiorentino della Lista Nazionale Ulisse Igliori, interventista dannunziano già Luogotenente della Milizia Volontaria di Sicurezza Nazionale, e del perugino Umberto Guglielmotti, federale dell’Urbe in carica, già deputato alla Camera e Vicepresidente dell’Ufficio Stampa e Propaganda del Partito Fascista. Ma soprattutto potendo contare sulla garanzia blindata offerta da Augusto Arpinati (CONI e segretario PNF dopo il delitto Matteotti) e Leandro Arpinati (FIGC). Il braccio di ferro che mise fuori gioco la concorrenza della Lazio.

                  Si, perché l’enigma della fusione della Roma passa per il tira e molla coi biancocelesti e ruota attorno a cinque nodi principali:





Sciogliere quest’intreccio significa risolvere l’enigma della fusione della Roma. Chi volesse approfondire il rompicapo, consiglio il mio recente libro ‘Roma Sparita Football Club, la storia sconosciuta del calcio capitolino, dal 1892 ad oggi’ (Urbone Publishing), revisionismo storico con ricostruzioni, atti e documenti di prima mano. Incontrovertibili.

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