“È un’informazione ridicola, priva di qualsiasi contenuto etico”, commenta così l’articolo sulla prima pagina di Libero Daniela Lourdes Falanga, presidentessa Arcigay Napoli Antinoo.
“Un titolo che rende chiaro un evidente declino verso una cultura rivendicativa di certe ideologie, subdolo strumento di violenza e ignoranza – continua la Falanga – Tanto chiara la volontà di irridere la popolazione gay, che si pone il Pil e il fatturato del Paese in un paragone che rende improponibile la lettura. Siamo assolutamente stanchi di dover sottolineare quanto di disonesto passa tra i media. Per fortuna, in questo caso, non ci vuole molto per comprendere il malaffare ideologico”.
“Calano fatturato e Pil ma aumentano i gay” è il titolo sul giornale di Feltri che ha scatenato grande polemica. Mentre nel sommario si legge: “Tre imprenditori su 4 fuggono dalla ricevuta elettronica e l’economia soffre. Gli unici a non sentire la crisi sono gli omosessuali: crescono in continuazione”.
“L’articolo di oggi è crititicabile per diverse ragioni – ci dice Francesco Garzillo, delegato benessere psicologico Arcigay Napoli – innanzitutto la decrescita del Pil non ha nulla a che fare con l’orientamento sessuale delle persone. Associare la decrescita economica e il panico che si stanno vivendo in Italia all’indentità di genere delle persone alimenta una narrativa che accomuna la paura e la depressione agli omosessuali, gay, lesbiche e bisessuali. Inoltre, trovo altrettanto preoccupante il commento comparso questa stamattina sulle pagine facebook di Di Maio che ha immediatamente rimandato la faccenda alla fonte economica dell’informazione. Qui la questione non è chi paga per l’informazione, è etica e deontologica e prescinde dalla fonte di finanziamento”.
Si torna sul taglio dei fondi all’editoria
Infatti, stamattina il Ministro dello Sviluppo,ha colto la palla balzo per fare un richiamo all’ emendamento ha già previsto il taglio dei fondi per i giornali minori. Un provvedimento contro il quale è scesa in piazza anche la Federazione Nazionale della Stampa. “Abbiamo fatto bene o no a tagliare i fondi a giornali del genere? Scriveranno queste idiozie senza più un euro di fondi pubblici. Vito Crimi ha avviato la procedura che azzererà i finanziamenti pubblici entro i prossimi tre anni” ha commentato sui social.
Invece, secondo Francesco è l’Ordine dei Giornalisti che deve intervenire:
” Anzi forse questo caso dovrebbe anche chiamare l’Ordine a riflettere sul proprio Codice Deotologico – ci spiega – che all’art. 9 non prevede alcuna forma di tutela e di divieto di discriminazione in riferimento all’orientamento sessuale e all’identità di genere. Sono citati politico, sesso e altre classi si discrimininazioni ma non si parla in alcun modo dell’orientamento sessuale e l’identità di genere dei soggetti ai quali si possono rivolgere le notizie”.