Arrestato Ashraf Hamdi, fumettista egiziano di cui non si hanno notizie dal 24 gennaio. L’ultimo messaggio noto dell’uomo è impresso ancora sulla sua bacheca Facebook: “mi stanno arrestando”, dopo il silenzio. È il destino di tutti coloro che si oppongono al regime di al-Sisi.
In Egitto si può essere arrestati per un fumetto
La sera del 24 gennaio la polizia lo ha prelevato dalla sua abitazione e portato in un luogo non ancora noto. L’arresto è probabilmente dovuto alla pubblicazione di un video riguardante la rivolta egiziana del 2011. Le autorità egiziane ancora non hanno rilasciato nessuna notizia a riguardo. Il video fa riferimento a quel gennaio 2011, ma è un’esplicita esortazione a non lasciarsi sopraffare dalle ingiustizie, un riferimento al regime di al-Sisi.
Sono la voce quando intimi silenzio al mondo, sono colui che non si è mosso neppure un attimo davanti a ingiustizia, corruzione e dispotismo, quello che sorrideva dopo essere stato colpito da una pallottola, con sangue che bagnava l’asfalto. Sono io che, nel mezzo di una depressione globale dice alla gente che la perdita della speranza equivale ad un tradimento e dunque il percorso non va interrotto.
25 gennaio 2011
Tutto ha inizio il 17 gennaio, quando un uomo per protesta si dà fuoco, sulla scia delle rivoluzioni in Tunisia. Il 25 gennaio circa 25mila persone secondo gli organizzatori scesero in piazza per chiedere riforme sociali e civili, volevano che il Presidente Mubarak si dimettesse. La rivolta divagò in varie parti del Cairo. In alcune zone gli scontri con la polizia furono così aspri che portarono alla morte di manifestanti e forze dell’ordine. La Rivoluzione del Nilo si protrasse per settimane, fino all’11 febbraio, giorno in cui il Presidente in carica da un trentennio si dimise.
Ashraf Hamdi voleva commemorare quel giorno. Ha scelto così di realizzare un video a riguardo. Il fumettista è infatti il creatore del canale Youtube Egyptoon, in cui settimanalmente carica fumetti animati.
I diritti umani in Egitto
Il regime di al-Sisi è stato condannato più volte dal Parlamento europeo per le violazioni dei diritti umani, le torture, il pesante controllo dei mezzi di comunicazione, la repressione di forme di dissenso. Ogni giorno vengono arrestati oppositori politici, per lo più giornalisti e attivisti, colpevoli di andare contro il regime. Il difensore dei diritti umani egiziano Gamal Eid, dopo aver saputo che era stato arrestato Ashraf Hamdi, si è espresso chiedendo il suo rilascio immediato. Nelle sue parole ricorda anch’egli il giorno della rivolta del 2011 e le atrocità commesse dalla polizia. “Non è cambiata e tale approccio è una caratteristica dell’apparato della polizia in Egitto”. Il pubblico ministero deve muoversi e assumere la protezione delle persone egiziane. Ha parlato di libertà dei cittadini, che non sono liberi neanche di esprimere dissenso politico, appunto, tramite un fumetto animato.
Ginevra Dinami