Con l’operazione ‘Dazio’ è stato arrestato a soli 15 anni il leader del gruppo catanese di stampo mafioso. Il clan è indagato per atti violenti ed estorsione: nella discoteca del paese regnava la paura.
Altro che baby gang: arrestato a 15 anni il leader del gruppo catanese di stampo mafioso, torna a farsi sentire il bisogno di sensibilizzare all’istruzione per dare un’alternativa ai giovani.
A Catania l’operazione ‘Dazio’ ha portato all’arresto di un gruppo di persone indagate per estorsione aggravata da metodi mafiosi. Il luogo delle quotidiane intimidazioni era l’interno della discoteca ECS Dogana dove titolari, dipendenti e clienti vivevano nella paura. La particolarità dei fatti è, però, è che a capo del gruppo vi era un ragazzo di soli 15 anni. Tutti i componenti del gruppo sono di giovane età ma soltanto il loro leader risulta essere poco più che un bambino.
Le violenze e le minacce all’interno della discoteca sarebbero state nei confronti del titolare, dei dipendenti e dei clienti allo scopo di ottenere dal locale entrate e consumazioni gratuite.
Sui ragazzi non ricade soltanto l’accusa di estorsione ma anche quella dell’utilizzo di metodi violenti. I giovani sarebbero stati, inoltre, in possesso di armi che avrebbero esibito con fierezza durante una delle aggressioni. L’indagine avrebbe, infatti, avuto inizio dalla segnalazione di un pestaggio avvenuto durante i primi mesi del 2023 sempre all’interno di un locale frequentato da giovani. Gli atti violenti sarebbero, poi, continuati fino al momento dell’arresto.
Sono sette i componenti del gruppo sottoposti a misure cautelari per estorsione con metodi mafiosi. Cinque di loro si trovano in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari. Il quindicenne, pur rivestendo un ruolo fondamentale nella banda, è stato detenuto in un istituito penitenziario per minori.
Ma chi è che a soli 15 anni, andando in discoteca, vede il divertimento nella violenza?
Si tratta di un parente stretto di uno dei capi del ramo Nizza del gruppo mafioso Santapaola-Ercolano, facente parte della famiglia Cosa Nostra.
Catania era stata la prima città in Sicilia per dispersione scolastica ma recentemente ha perso questo primato, eppure apprendere la notizia di un gruppo di giovani mafiosi fa pensare che le istituzioni non abbiano fatto davvero abbastanza.
La mafia non si lascia fermare dalle misure di contrasto e pur avendo lavorato molto è necessario continuare a portare avanti e a monitorare le politiche attive contro la mafia.
Questo evento, in particolare fa comprendere quanto sia importante sensibilizzare i giovani sul tema. Spesso impugnare una pistola ed erigersi a re della discoteca fa pensare di avere il futuro sul palmo della mano. È importante far capire ai giovani che non si tratta di un futuro reale e che il potere ottenuto illegalmente è fragile.
L’importanza dell’istruzione può ritornare di moda, ed è da notizie come questa che la speranza dovrebbe accendersi più forte di prima.