L’”Arlecchino con specchio” di Picasso arriva a Napoli per una mostra al Palazzo Zevallos Stigliano. La mostra che è stata inaugurata sabato 18 Giugno continuerà fino al 18 settembre 2016, ma fino a questa domenica l’ingresso sarà gratuito.
L’Arlecchino con specchio è un quadro famoso di Picasso che verrà esposto a Palazzo Zevallos Stigliano per tutta l’estate. L’iniziativa rientra nel programma “L’ospite illustre”, rassegna promossa da Intesa Sanpaolo per incentivare gli scambi delle opere d’arte tra le istituzioni. La tela raffigurante l’Arlecchino con specchio che proviene dal museo Thyssen-Bornemisza di Madrid verrà scambiata con una tela del Caravaggio, tra le più preziose di Palazzo Zevallos: “Il martirio di Sant’Orsola”, risalente al 1610.
L’Arlecchino con specchio è un’opera che risale al 1923 e fa parte di una serie di dipinti raffiguranti gli “Arlecchini seduti”. L’opera in questione però possiede caratteristiche diverse dagli altri quadri della serie e dimostra l’influenza che Napoli ebbe su Picasso. Il pittore infatti compì un viaggio a Napoli nel 1917 e si interessò ai temi della figura e della tradizione classica. L’Arlecchino con specchio presenta tratti iconografici molto originali che lo discostano dagli altri arlecchini seduti. Infatti, il cappello a due punte che il ragazzo del ritratto si aggiusta con la mano è l’unico indizio che ci fa capire che si tratta di Arlecchino, poiché se si sposta lo sguardo sul vestito a calzamaglia, che richiama perlopiù quello degli acrobati e saltimbanchi, e al volto malinconico, tipico invece della maschera di Pierrot, capiamo che ogni analogia con la classica maschera di Arlecchino viene meno. Si tratta di un’iconografia originale che trae spunto dal primo periodo di Picasso, il cosiddetto periodo blu e rosa, dove abbondano le maschere della commedia dell’arte oltre ai protagonisti del circo sopracitati.
Sicuramente l’influenza di Napoli ed in particolare della maschera di Pulcinella, unita all’interesse delle pitture pompeiane da parte di Picasso si fa sentire nell’iconografia di quest’opera. Il volto de L’Arlecchino richiama i tratti dei volti delle pitture di Pompei, che Picasso ebbe modo di vedere nel suo soggiorno a Napoli.
Inoltre il pittore, nel 1920, curò l’allestimento e i costumi del balletto teatrale Pulcinella di Igor Stravinskij e sicuramente i bozzetti dei costumi della maschera furono il punto di partenza di questa opera dall’iconografia originale, raffigurante l’emarginazione dell’artista nella società, nel doppio volto della maschera carnevalesca, allegra e triste allo stesso tempo.
A questo proposito, l’Ospite Illustre di Picasso sarà accompagnato in mostra dall’esposizione di una serie di abiti teatrali risalenti allo spettacolo del 1986-87, che mise in scena un remake di Pulcinella al Teatro San Carlo, cuciti seguendo i bozzetti originali creati da Picasso negli anni ’20.
Non rimane allora che correre a vedere quest’opera tanto cara a Picasso e lasciarsi affascinare dal suo significato recondito, che testimonia il legame che il pittore ebbe con la bella città partenopea.