Arizona come Auschwitz: torna la camera a gas

Arizona come Auschwitz

Il Paese non ha memoria, diceva Indro Montanelli dell’Italia. Ma si potrebbe estendere al mondo intero. L’Arizona intende utilizzare il gas letale che utilizzavano i nazisti, per uccidere i detenuti nel braccio della morte. Esecuzioni che fanno rabbrividire e vanificano anni di lotte di associazioni come “Nessuno tocchi Caino”, che si battono per il diritto alla vita e la dignità umana. Ma invece di evolvere (almeno) sulla pena di morte, torniamo indietro. Esecuzioni fatte con lo stesso gas utilizzato ad Auschwitz durante la Seconda guerra mondiale, l’acido cianidrico; acido utilizzato in entrambe le guerre mondiali, dalle truppe francesi e austriache nella prima guerra mondiale e dalla Germania nella Seconda.




L’Amministrazione Penitenziaria dell’Arizona ha speso più di 2.000 dollari per procurarsi gli ingredienti per il gas. Tali ingredienti includono un blocco solido di cianuro di potassio, pellet di idrossido di sodio e acido solforico. Il cianuro è letale in quanto impedisce al corpo di utilizzare l’ossigeno. Il nome commerciale dell’acido cianidrico è Zyklon B. L’inchiesta la sta portando avanti il Guardian, la testata britannica che guarda spesso a quel che accade oltreoceano, nella ex colonia. Il giornale cita documenti ottenuti attraverso richieste di atti pubblici, che in diverse parti erano però censurati.

Ristrutturare la vecchia camera a gas

L’Amministrazione non contenta di acquistare solo la materia prima, ha pensato anche di “ristrutturare” una camera a gas nel penitenziario di Florence, costruita nel 1949 ma non utilizzata da 22 anni, sempre secondo fonti del Guardian.
Hanno fatto dei test, utilizzando acqua al posto delle sostanze chimiche mortali, con una granata fumogena accesa per simulare il gas.
Alcune delle tecniche utilizzate per testare la sicurezza della camera “sono state sorprendentemente primitive”, dicono i documenti. Infatti, le infiltrazioni di gas sono state controllate con una candela: se la fiamma rimaneva ferma e non tremolava, la camera era considerata a tenuta d’aria. A dicembre i funzionari “hanno indicato verbalmente che la nave è operativamente pronta”.

L’ultima persona giustiziata

In Arizona, l’ultima persona a essere giustiziata con una camera a gas è stato il cittadino tedesco Walter LaGrand, un rapinatore messo a morte nel 1999. Un resoconto pubblicato sul “Tucson Citizen” aveva scritto che LaGrand aveva impiegato 18 minuti per morire. Così aveva raccontato un testimone:

“La stanza dei testimoni tacque quando una nebbia di gas si alzò, proprio come il vapore in una doccia, e LaGrand fu avvolto da una nuvola di vapore di cianuro. Ha iniziato a tossire violentemente – tre o quattro colpi forti – e ha emesso un suono soffocato prima di cadere in avanti”

Il giornale aveva aggiunto che per molti minuti la testa e le braccia del detenuto si sono contratte e le sue mani erano “rosse e serrate”. Una morte atroce e disumana, paragonabile solo alle torture in tempo di guerra.

Scegliere come morire

La legge dell’Arizona dice che chiunque sia stato condannato a morte prima del novembre 1992 può scegliere se essere giustiziato tramite iniezione letale o gas letale. Tuttavia, sono 7 anni che nello stato non vengono effettuate esecuzioni. Sono le conseguenze della terribile esecuzione di Joseph Wood morto dopo oltre 2 ore, e 15 diverse iniezioni.
Ad aprile, The Guardian ha riferito che lo Stato aveva speso 1,5 milioni di dollari per acquistare nuovi farmaci letali, tra cui mille fiale da 1 grammo di pentobarbital, usato in dosi da 5 grammi in Arizona per causare un’overdose fatale.

La Storia dovrebbe insegnarci ad essere migliori. A non fare gli stessi errori. Ad avere maggiore rispetto della vita umana. Rispetto che non c’è nemmeno dopo una pandemia mondiale che ha portato a quasi 4 milioni di decessi in tutto il mondo. Non basta. Cosa deve accadere ancora affinché si rispetti la vita?

Marta Fresolone

 

 

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