L’aria che respiriamo è fuori legge: intervista a Gloria Pellone di Cittadini per l’aria

Le città a 30 all'ora sono una battaglia a favore della salute pubblica e della tutela dell'ambiente

Cittadini per l'aria e il diritto dell'aria pulita

Cittadini per l’aria è una rete europea nata per difendere il diritto di respirare aria pulita. Molti non sanno come l’inquinamento generato dalle automobili abbia gravissimi impatti sulla salute. Cittadini per l’aria si occupa di informare, portare avanti battaglie legali e campagne per trasformare le città in luoghi sani e vivibili.

Incontro Gloria Pellone nella sede di Milano di Cittadini per l’aria. Gloria è una Giurista che ha deciso di utilizzare i suoi studi per mettersi al servizio della salute pubblica. Tre milioni di studi scientifici hanno confermato i gravi effetti che l’inquinamento ha sulla nostra salute. Il biossido di azoto NO2 è il problema principale: causa tosse, bronchiti, oppressione toracica, difficoltà di respirazione e può portare al restringimento delle vie aeree polmonari, in particolare tra le persone con asma preesistente. Ma non solo: danneggia i bambini dalla gravidanza e per tutta la crescita.

L’inquinamento è un killer invisibile

Tra gli effetti più preoccupanti, si evidenziano un ridotto peso alla nascita dei neonati e un ridotto sviluppo polmonare nei bambini e l’insorgenza di altre patologie come arteriosclerosi, diabete di tipo 2. Gloria mi racconta che le ultime ricerche hanno ormai accertato che

 L’NO2 può procurare un danno al sistema cognitivo di bambini e anziani (demenza precoce).  Un recente studio ha evidenziato come  ad ogni incremento di esposizione pari a 10 μg/m³ di NO2 durante la gravidanza e nella prima infanzia corrisponde una riduzione di 1,4 punti della capacità verbale e di comprensione dei bambini.  L’esposizione dei bambini alle polveri ultrafini determina una alterazione  dello sviluppo del loro cervello. Un altro indica che anche l’aumento a breve termine dei livelli di questo inquinante determina una riduzione della capacità di attenzione dei bambini. Stanno inoltre emergendo evidenze significative del collegamento tra inquinamento atmosferico e l’insorgenza dell’Alzheimer negli adulti e malattie psichiatriche nei bambini e negli adolescenti.



Come si muovono le istituzioni

L’Italia è il primo paese in Europa per morti attribuibili all’inquinamento atmosferico con circa 80 mila decessi prematuri all’anno. Il nostro paese è già stato condannato tre volte dalla Corte di giustizia europea per il superamento sistematico e continuativo dei limiti di legge,  che sono già comunque molto alti rispetto a quelli decisi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: per il biossido d’azoto i livelli da non superare per l’Europa è 40 μg/m³ all’anno, mentre per l’OMS sono 10 μg/m³.

La nuova direttiva europea andrà a ridefinire i limiti avvicinandoli a quelli dell’Oms. Il problema è che alcune aree d’Europa, tra cui le regioni del Nord Italia, hanno chiesto una proroga affinché non debbano rispettare i termini entro il 2030, ma entro il 2040. Questo comporterebbe una perdita di vite umane: una delle ultime ricerche che sono state fatte ha dimostrato come una proroga di 10 anni porterebbe alla perdita di 100.000 morti premature solo in Italia se si rimandasse ulteriormente il rispetto dei limiti. Bisogna farsi sentire affinché il governo italiano mantenga l’ambizione di occuparsi di salute pubblica. 

Cittadini per l’aria chiede di agire con urgenza di rispettare i limiti segnalati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e bandire i Diesel entro il 2025 come è stato deciso in 4 capitali mondiali: Parigi, Madrid, Atene e Città del Messico.

Cosa possiamo fare

Città come Amsterdam o Copenaghen sono cambiate dal basso, grazie alla determinazione dei cittadini. Cittadini per l’aria da anni ha lanciato la campagna di scienza partecipata NO2 No Grazie

Il biossido d’azoto è un inquinante gassoso che deriva dal traffico veicolare e in special modo dai veicoli diesel, quindi è facile intervenire sul traffico veicolare: è una questione che si può toccare con mano e che si può risolvere attraverso delle politiche e strategie mirate. Abbiamo dotato i cittadini di appositi campionatori per monitorare la qualità dell’aria di Milano, poi l’abbiamo fatto anche a Roma. Sul sito si può consultare via per via le quantità di biossido d’azoto, ci sono le mappe.

Nonostante sia importante la partecipazione dal basso, Cittadini per l’aria non ritiene giusto responsabilizzare eccessivamente il singolo, sono le istituzioni che devono mettere la cittadinanza nelle condizioni di poter cambiare le proprie abitudini. 

Bologna è un esempio di una buona gestione e comunicazione del tema. Se voglio che la mobilità cambi all’interno della mia città, devo mettere in atto delle strategie affinché cambi.

Anche Olbia con una giunta di destra è diventata un città a 30 allora. In Spagna quasi tutte le strade delle città sono a 30 all’ora: sono diminuiti gli incidenti, è aumentato il turismo.

Cittadini per l’aria si sta quindi occupando di coinvolgere tutte le realtà. Dato che le istituzioni si muovono se si muove l’economia, cercano aziende interessate a veicolare questi temi. Da tempo Cittadini per l’aria collabora con l’Associazione Culturale Pediatri affinché ci si impegni a comunicare bene i temi negli ospedali, con i pazienti e le neo mamme. Inoltre collaborano con antropologi perchè hanno capito che il tema è anche culturale. 

Le città a 30 all’ora e la mentalità da trasformare

La mentalità più difficile da sradicare è quella dell’efficienza, un tema che arriva soprattutto dalla Regione Lombardia

La Regione continua a dire che non ci si può fermare, sembra che non sappia leggere i dati. Si dice che una città a 30 all’ora rallenti il commercio, quindi l’economia. Ma in verità se vogliamo soffermarci solo sui danni economici sono molto di più quelli derivanti da una pessima qualità dell’aria piuttosto che da interventi sulla mobilità. Ci vogliono politiche coraggiose e lungimiranti. 

In Spagna quasi tutte le strade delle città devono rispettare i limiti di 30 all’ora e i dati parlano di diminuzione degli incidenti e aumento del turismo e delle biciclette.

Il fatto che ci sia una velocità costante incide sulla qualità dell’aria. Il particolato viene creato anche dalle frenate e accelerate, dallo sfregamento degli pneumatici sull’asfalto e dalle accensioni e ripartenze. Se il limite di velocità è più alto, si tende ad andare veloce e poi fermarsi al semaforo o perché c’è l’ingorgo, se invece la velocità media fosse un’altra sarebbe diverso.

Chiedo a Gloria che ruolo stia giocando l’ARPA Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale su questo fronte e scopro che a Milano L’Arpa ha solo 5 centraline

Sono poche, il livello tecnologico è superiore al nostro, ma non danno una rappresentazione capillare. Abbiamo richiesto più e più volte che l’Arpa informi bene, è il suo compito. Invece la mappa è fuorviante e non tiene conto dei limiti indicati dall’Oms. Ad ottobre abbiamo fatto un esposto alla Corte dei Conti per la decisione di eleggere come Presidente dell’Arpa Lombardia la Signora Lo Palo. Dopo essere stata eletta ha detto che i cambiamenti climatici non esistono. Che la presidente dell’Arpa faccia affermazioni del genere è allarmante. Noi siamo interessati alla salute pubblica. Cittadini per l’aria c’è, siamo disponibili a collaborare con l’Arpa, a sostenerli con campagne e una comunicazione efficace ai cittadini.

Il caso Milano

Negli ultimi tempi la battaglia di Cittadini per l’aria si è intrecciata alle proteste della cittadinanza per le continue vittime di incidenti stradali esplose con la morte di Veronica

Grazie a lei, investita da un tir a Piazzale Loreto, abbiamo assistito a una manifestazione estremamente partecipata, non era la prima, ma la modalità è stata sconvolgente. E’ stata la prima che ci ha fatto unire. Da lì altri morti. 

L’ultima notizia è di qualche giorno fa, due rider sono morti investiti a distanza di poche ore. Ha fatto scalpore il commento di un consigliere del Municipio 2 di Milano di Fratelli d’Italia, Paolo Roccatagliata che avrebbe commentato “Mi dispiace, ma neanche tanto”. A seguito di tutte queste morti assurde la cittadinanza si è sollevata, molte associazioni hanno manifestato e sono intervenute nelle assemblee dei vari municipi per chiedere una città a 30 all’ora. Dopo un primo ordine del giorno approvato all’unanimità dal Comune di Milano a gennaio riguardante la modifica del limite cittadino da 50 a 30 all’ora, non c’è stato seguito. Per questo Cittadini per l’aria ha lanciato un appello al Sindaco Sala e al Presidente Fontana.

La città a 30 allora non è un cartello stradale, bisogna RIDISEGNARE LA CITTÀ.

Dalle città autocentriche a città delle persone

Sono tante le soluzioni: adesso la nostra città è una città autocentrica, te ne rendi conto quando la vivi come pedone o come ciclista. Bisognerebbe investire sul trasporto pubblico, dare più spazio ai mezzi pubblici in modo che non rimangano incagliati negli ingorghi creati dalle automobili e diventi realmente vantaggioso prendere un autobus in cui ci stiamo in 80 persone. Fare un bonus a biciclette, cuscinetti berlinesi sulle strade, parcheggi alternati. Avere mobility manager nelle aziende che invece di dare l’auto aziendale offrano l’abbonamento ai mezzi pubblici per tutta la famiglia. 

Nella descrizione della città immaginata da Cittadini per l’aria vedo il vecchio contro il nuovo, vedo il futuro delle nostre città. Per questo le chiedo cosa ne pensano i bambini di tutto questo

 Noi lavoriamo anche con le scuole, abbiamo una mostra didattica per la primaria che spiega ai bambini da dove vengono gli inquinanti, quali effetti hanno sulla salute e come si possono innescare comportamenti virtuosi. I bambini capiscono subito e poi sono loro che tornano a casa ed educano i genitori.

Ma non possiamo aspettare che i bambini crescano e ci insegnino a prenderci cura del nostro ambiente, un’accelerazione è necessaria se ci preoccupiamo della salute pubblica. Ognuno può fare qualcosa.

Federica Sozzi

 

 

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