Il mondo è bello perchè è vario, ma in alcuni casi, le persone hanno delle idee davvero bizzarre. In Argentina, nella fattispecie a Salta, città situata nel Nord-Ovest, un uomo di 60 anni, Sergio Lazarovich, un funzionario delle imposte argentine presso all’AFIP (Administración Federal de Ingresos Públicos), ha deciso di cambiare sesso per anticipare la pensione di cinque anni.
Ecco l’escamotage
In realtà però Sergia (visto la modifica di nome e di sesso) ha usufruito di una legge alquanto strana del paese sudamericano, che permette ai transgender di cambiare sesso nei registri dello stato civile senza dover dimostrare di aver subito un’operazione. Davvero grottesco, anche perché in questo modo la “furbata” risulta legale a tutti gli effetti.
Voglia di lavorare…
Sergio non è mai stato uno stacanovista del lavoro. Infatti a detta di diverse persone che negli anni hanno avuto a che fare con lui, la sua carriera lavorativa è ricca di momenti di congedo. Già questo lascia intendere la sua voglia di lavorare pressoché inesistente.
Quest’ultima trovata non fa altro che avvalorare questa tesi. Inoltre Lazarovich ha due figli e cambiare sesso solo per risparmiarsi gli ultimi cinque anni di servizio non è proprio una scelta saggia se si ha una famiglia a cui dover badare.
Le reazioni dei colleghi
Naturalmente la notizia ha fatto storcere il naso a tante persone in Argentina, soprattutto ai colleghi, che attraverso i social hanno manifestato tutto il loro dissenso. Ed ecco un esempio calzante a tal proposito: “Stupore, incredulità e sensazione di profonda ingiustizia per un collega che ha cambiato genere all’anagrafe, ma tutti sappiamo che resta un uomo”.
Ancor più amareggiato un altro dipendente pubblico, che ha dichiarato: “Per tutta la vita ha cercato di non lavorare. Ora è riuscito anche ad andarsene prima in pensione”.
Un caso veramente singolare e pronto a far scalpore in tutto il mondo. L’assioma secondo cui tutti preferirebbero fare altro anziché lavorare è sicuramente vero, ma spingersi fino ad un gesto così estremo è pura follia.
Antonio Pilato