Può una linea di abbigliamento fare luce sulla vera essenza delle cose? Può una semplice t-shirt rivoluzionare il nostro modo di vedere?
Sì, e si chiama Are You Ready.
Era il 2012 e l’Italia attraversava il momento più buio della crisi economica. A chi si iscriveva all’università si diceva sistematicamente che non avrebbe trovato lavoro, a chi non continuava a studiare si consigliava di cercare fortuna all’estero. In un sentire generalizzato di sfiducia collettiva, la speranza di creare qualcosa di buono col proprio futuro era inesistente.
O quasi.
A Roma, nel 2012, Gianluca Pompilio e Federico Bertolotti, che all’epoca avevano poco più che 20 anni, hanno dato vita ad uno slogan di protesta, ad una provocazione per chiunque avesse smesso di credere nel domani. La loro voce è diventata parola scritta su t-shirt dai colori sgargianti ed impossibili da ignorare: t-shirt che sembravano gridare “Are you ready?” Sei pronto per il tuo domani? Il domani è oggi, mettiti in gioco.
E con una voce così forte fuori dal coro, Are You Ready è diventato un marchio registrato e una linea di abbigliamento che come principale scopo aveva (ed ha ancora) quello di trasmettere un messaggio.
A quattro anni di distanza, ho incontrato Gianluca Pompilio, cofondatore della ditta e direttore creativo di Are You Ready.
Come definiresti Are You Ready?
Are You Ready è qualcosa di nuovo. E non lo dico dando voce solo al mio pensiero, ma anche a quello delle persone che scelgono di indossare i nostri prodotti. Quando ascoltano la nostra storia, quando capiscono chi siamo e cosa vogliamo dire con le nostre t-shirt, i clienti sorridono e questo ci rende senza dubbio orgogliosi. Se poi pensi che abbiamo deciso di intraprendere questo viaggio quasi dal nulla, la cosa ti dà ancora più soddisfazione. Ma stiamo facendo un grande lavoro che inizia a dare i suoi frutti, anche grazie all’impegno del mio socio e amico insostituibile Federico Bertolotti, che svolge un compito importantissimo nell’amministrazione e in tutte le questioni gestionali della nostra attività.
Nella pagina Fb di Are You Ready, la descrizione del brand recita:
“Are You Ready crede nell’ artigianalità, nell’ impiegare tempo ed energie per ottenere qualcosa di valore, di unico. Perché un capo che indossi ti accompagna nelle giornate, al lavoro, nei viaggi, nella vita; entra a far parte della storia e dei ricordi. Questo è ciò che fa Are You Ready. Crea capi con dedizione, fantasia, creatività, che incarnano e trasportano dei significati che arricchiscono i momenti della vita.”
e penso che questo esprima in breve tutto ciò a cui sia orientata la creatività ed il coraggio di questi ragazzi che hanno da poco messo sul mercato la loro ultima collezione “Essenza”.
Da cosa nasce “Essenza”?
“Essenza” nasce dopo un periodo di vuoto creativo. Ero stanco, ero spento. Poi ho incontrato una persona che mi ha fatto rinascere. Per questo ho disegnato un germoglio che si avviluppa ad una corona: il germoglio è simbolo di nascita, di cose nuove. La corona è ciò che permette e legittima questo crescere e -nella mia testa-, è il simbolo di qualcuno che mi ha dato tanto. Quello che però mi sento di precisare è che a questo disegno ognuno può attribuire il significato che preferisce: io disegno per comunicare, ma il messaggio può e deve essere recepito personalmente da ognuno di noi in maniera diversa.
Come mai hai scelto il palloncino come simbolo portante dell’intera collezione?
Io sono un grande appassionato di Picasso, il quale diceva: “A sei anni ero in grado di disegnare come Michelangelo, ma ho impiegato il tempo di una vita intera per imparare a dipingere come un bambino”. Questo è un po’ quello che ho voluto fare disegnando palloncini tridimensionali: da una parte volevo un simbolo di leggerezza, di essenzialità e semplicità, dall’altro ho voluto cucire il filo a rilievo in modo che offrisse un tramite tra il disegno e chi lo indossa. Viviamo in un mondo caotico, un mondo che ti vuole sempre a 2000 e che non fa altro che ricordarti che l’importante è avere, mai l’essere. Per questo ho sentito il bisogno di ricordare al mondo che l’essenzialità delle cose è nei germogli, nel potenziale di ognuno di noi, senza necessità di aggiunte eccessive. I fili a cui sono legati i nostri palloncini recitano le parole “Luce”, “Anima”, “Amore”, che sono di fatto l’essenza vera delle cose.
Guardare con gli occhi di un bambino, meravigliarsi del mondo che viviamo e rendersi conto che non c’è bisogno d’altro. E sulla linea di questo profondo significato che Are You Ready vuole trasmettere, c’è una storia bellissima che, a proposito di questo, Gianluca mi ha raccontato:
Quando ancora lavoravo da Zara, notai un pomeriggio che una ragazza stava accompagnando sua madre non vedente a fare acquisti. Le descriveva cosa c’era scritto sulle magliette, il colore degli abiti, la loro forma. Sono tornato a casa e mi sono detto che volevo trovare un modo per far sì che una persona con un handicap del genere potesse scegliere da sola la maglia da indossare. Ho proposto a Fede di provare a fare qualcosa e ne è uscita una collezione parallela ad Are You Ready.
E’ così che abbiamo deciso di scrivere a rilievo su felpe e magliette, con caratteri Braille, le parole “Proteggi”, “Amarsi”, “Fiducia”, “Respira”.
Anche a livello grafico ci hanno fatto dei complimenti perché la collezione può piacere a prescindere dal linguaggio che propone, però ci tengo a dire che a noi non interessa lucrare su questo. La linea Braille è nata in parallelo e per caso. Ora ci piacerebbe che andasse ad aiutare e a sostenere chi “parla” questa lingua, ma anche a sensibilizzare chi non lo fa.
Mi sento di augurare il meglio a questi ragazzi che hanno deciso di rischiare e di investire sul loro futuro, creando dal nulla un modo diverso per comunicare e trasmettere valori che oggi, come sempre, sarebbe opportuno ricordare. E che regalano un sorriso, con una semplice t-shirt.
Questo il sito del brand:
http://www.ayr-areyouready.com/
Saluti da Riga!
Grazie per le informazioni super!