La Article Apple è una mela OGM, non annerisce e non puoi riconoscerla dall’etichetta
Frutta naturale o OGM? Meglio sana o bella? Molti di noi non avrebbero dubbi nel rispondere con fermezza e convinzione a queste domande. Eppure non tutti la pensano allo stesso modo, o meglio, forse non a tutti conviene.
Cominciamo dall’inizio. Tra poche settimane negli Stati Uniti entrerà in commercio la Arctic Apple, una tipologia di mela geneticamente modifica. La sua caratteristica? Non annerisce mai, anche dopo averla tagliata.
In questa mela OGM, infatti, l’imbrunimento, ovvero il processo chimico di ossidazione che scaturisce nel frutto a contatto con l’aria, non avviene. Proprio per tale peculiarità le Arctic Apple saranno vendute già tagliate in confezioni pronte all’uso.
La Okanagan Specialty Fruits – l’azienda canadese che ha ideato l’Arctic Apple – ha difatti modificato il DNA del frutto eliminando i geni responsabili della produzione di polifenoli, ‘colpevoli’ di determinare l’annerimento per ossidazione.
Le mele OGM subiscono l’imbrunimento ma con tempi di gran lunga più lunghi rispetto alle mele non geneticamente modificate, superando anche le tre settimane senza subire alcune alterazione nel colore nella polpa.
Se da una parte il consumatore medio si sforzi di preferire la sostenibilità di frutta e verdure, di scegliere i prodotti alimentari più sani per la propria alimentazione, con l’Arctic Apple le logiche commerciali non fanno altro che mascherare le speculazioni dell’ingegneria genetica dietro false necessità che i consumatori non hanno.
Con le mele OGM si è inventato e imposto alla gente un prodotto del quale nessuno sentiva il bisogno, ma che qualcuno finirà inevitabilmente per acquistare. Le Arctic Apple, infatti, non saranno etichettate come organismi geneticamente modificati, ma solo la scansione del QR code rivelerà al consumatore più attento la natura modificata del frutto.
La maggior parte della gente, probabilmente, sarà attirata dall’invitante aspetto della mela dorata e dalla comodità del poterla mangiare in giro senza che il frutto diventi scuro.
Comodità e bellezza estetica del cibo. Ma a che prezzo?
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Annachiara Cagnazzo