Opere digitalizzate
A distanza di tre anni dalla scomparsa di Gabriel Garcia Marquez, una parte consistente dell’archivio del celebre scrittore è stata digitalizzata ed è disponibile a tutti quanti gratutitamente on-line. Il 24 novembre del 2014 l’Harry Ransom Center, museo dell’università del Texas, ha potuto ottenere l’eredità letteraria di Gabo per circa due milioni di dollari. “Molti archivi stanno digitalizzando le loro raccolte – afferma il New York Times -. Ma mettere gratuitamente in Rete tutto questo materiale appartenente a uno scrittore il cui lavoro è ancora sotto copyright è inusuale“. Non si sarebbe potuta prendere questa decisione senza il consenso e l’approvazione della famiglia del letterato.Il direttore dell’istituto Steve Ennis dice: “Siamo loro grati per aver riconosciuto quest’opera come un’altra forma di servizio per i lettori di Márquez nel mondo“.
Documenti contenuti
Sono oltre 27mila documenti che comprendono un arco temporale di cinquant’anni. La lingua principale è ovviamente lo spagnolo, ma esistono dei testi in italiano, inglese e francese. Si trovano foto, lettere, note, album, saggi ed anche l’audio del discorso che egli fece quando gli venne assegnato il Nobel per la letteratura nel 1982. Possiamo vedere anche effetti personali, come le pagelle di quando era studente o una collezione di passaporti. Vi è molto materiale inedito, grazie al quale è possibile capire alcuni importanti momenti della sua vita, come lo storico legame con il leader cubano Fidel Castro nonché conoscere i segreti di molte opere dell’autore colombiano, in primis “Cent’anni di solitudine”. Guardando la corrispondenza, si viene a sapere che durante la lavorazione del romanzo che lo rese famoso in tutto il mondo lo scrittore spediva delle parti del romanzo ad amici e critici, curioso di conoscere le loro opinioni. Ha anche pubblicato su alcune riviste circa un terzo dei capitoli. Inoltre ha apportato alcune migliorie in base alle reazioni del pubblico.. Ad alcuni critici rispondeva in privato. Adesso rimangono offline le dieci bozze della novella incompiuta “Ci vediamo ad Agosto“.
Francesco Demartini