Architettura sostenibile due parole che mettono insieme progettazione passiva, innovazione, efficienza e valorizzazione dell’ambiente, edifici che coniugano design, tecnologia ed aspetti naturali.
Essi valorizzando la comunità nella quale sono inserite, alla socialità del luogo e, soprattutto, migliorando la qualità della vita dei cittadini.
La chiave di questo tipo di progetti sono riciclo, riqualificazione energetica di vecchie strutture, risparmio energetico ed idrico ed ovviamente efficienza energetica.
Un esempio recente è il recupero di un piccolo baglio contadino sito in Sicilia che era destinato a perdersi. L’intervento è stato accuratamente effettuato dall’architetto Patrizia Sbalchiero, obiettivo, come è possibile leggere su www.architetturaecosostenibile.it in un articolo di Chiara Nicora, coniugare la vocazione rurale del baglio, immerso tra distese di ulivi e vigneti e circondato da mandorli, aranci e limoni, e i materiali della tradizione con le moderne esigenze abitative.
Mettere insieme le moderne esigenze abitative con l’originale nascita di un edificio non deve essere semplice, ma sicuramente fornisce un apporto utile ed esteticamente valido ad un determinato contesto che diversamente sembrerebbe abbandonato. Certo non sarebbe male vedere più progetti possibili di questo tipo in Italia, ci sono tanti edifici in disuso che se ripresi potrebbero dare un reale e importante miglioramento al contesto in cui sono inseriti.
Veronica Gioè