Un altro manufatto di legno riemerge dal sottosuolo e rivede la luce dopo quasi duemila anni nel Regno Unito dopo la canoa di Caernarfon.
Il 22 giugno, durante i lavori di espansione del centro industriale e di stoccaggio di Warth Park, vicino a Raunds, nel Northamptonshire (Regno Unito), è stato scavato un pozzo sepolto di età romana in cui sono stati rinvenuti diversi reperti ceramici, insieme ad un manufatto molto particolare sia per la tipologia che per il materiale di cui è costituito.
Si tratta infatti di un braccio di legno, ricavato da un unico pezzo, che sfruttando le curvature naturali dell’albero rappresenta un arto dalla fattezze piccole e delicate. L’analisi del carbonio 14 e del contesto di rinvenimento lo fanno risalire ad un periodo compreso tra la seconda metà del I secolo e la prima metà del III secolo dopo Cristo, epoca in cui la Gran Bretagna era controllata dai Romani.
L’assenza di segni di lavorazione, così come di altre incisioni riconducibili a specifiche funzioni, hanno indotto gli studiosi, tra cui Michael Bamforth, specializzato nello studio dei reperti archeologici lignei, ad ipotizzare uno scopo particolare.
Il braccio sarebbe un ex-voto dedicato alle divinità, forse offerto come ringraziamento per una guarigione e probabilmente tale evento ha coinvolto un giovane individuo, se si tiene conto dello stile delicato e minuto che caratterizza l’arto di legno, oppure di una scultura in scala.
Tale ipotesi sarebbe supportata dalla presenza di un antico luogo di culto, già noto agli archeologi negli anni Settanta e oggi riscoperto sempre in occasione dei lavori di ampliamento del complesso industriale, conosciuto come Cotton Henge, nonostante non sia ancora stata indagata a fondo la funzione di questo sito.
Gli ex-voto nell’antichità
Per quanto si tratti di un ritrovamento singolare, sono già noti alla disciplina archeologica manufatti definiti come ex-voto, espressione della devozione dei fedeli. In particolare gli ex voti anatomici sono comuni nei santuari del dio greco Asclepio, nume della medicina, ma anche in altri santuari dell’antichità non era raro trovare oggetti di devozione e gratitudine dei fedeli, prassi d’altronde comune anche nella religione cristiana, come attestano le gallerie di ex-voti dei santuari cattolici.
Barbara Milano