L’Arca sull’albero: l’hospice pediatrico realizzato da Renzo Piano

Arca sull'albero

È stato inaugurato a Bologna l’hospice pediatrico L’arca sull’albero, progettato dallo studio Renzo Piano Building Workshop e voluto dalla fondazione Seràgnoli: 8.350 metri quadrati di struttura immersa in un parco di 16.000 metri quadrati disegnato dal paesaggista Paolo Pejrone.

L’Arca sull’albero: la sfida umanamente più grande

L’Arca sull’albero ospiterà 14 pazienti dagli 0 ai 18 anni con patologie inguaribili e con significativa complessità clinica a cui si sommano bisogni sociali, famigliari e relazionali forti e complicati. Vi sono, inoltre, 7 ambulatori multidisciplinari e un’area di medicina fisica e riabilitativa ed è previsto un “Ark day”, ossia un servizio di day hospital.

“Un architetto deve mettersi nei panni di chi userà l’edificio. Ma come fai a metterti nei panni dei bambini malati? È praticamente impossibile, e anche mettersi nei panni dei genitori è ancora più terribile. Un pezzo di vita che se ne va, in apnea, in attesa. Difficile entrare in questa sofferenza. Abbiamo pensato: perché non facciamo un edificio sollevato dal terreno? Che non tocca terra, in sospensione. Ho fatto cose tecnicamente anche molto complesse, ma forse umanamente questa è stata la più difficile di tutte”.

Renzo Piano

Nella struttura i pazienti verranno seguiti da un team multidisciplinare di specialisti altamente formati che gli fornirà le cure necessarie e anche attività di svago, ricreative ed educative. Così strutturata, l’Arca sull’albero sarà il centro di riferimento per le cure palliative pediatriche della Regione Emilia-Romagna.

Proprio in una nota della regione si apprende:

“L’Arca sull’albero rivoluziona la concezione degli spazi per le cure palliative pediatriche per la sua capacità di integrare in un edificio dal perfetto “stile Piano” una sensibilità contemporanea rispetto agli spazi della cura, orientata dalla ricerca che dimostra come uno spazio pensato per lo svolgimento delle relazioni sociali e attento a costruire un rapporto dei pazienti con elementi naturali (luce, piante, aria) sia un concreto contributo all’efficacia delle cure per molti tipi di malattie, anche per le cure palliative

L’inaugurazione dell’Arca sull’albero

Alla cerimonia di inaugurazione, il pomeriggio di venerdì 14 giugno, erano presenti l’architetto Renzo Piano, il paesaggista Paolo Pejrone e il disegnatore Francesco Tullio Altan, il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore per la salute Raffaele Donini e la professoressa di cure palliative pediatriche Julia Downing, l’imprenditrice e filantropa Isabella Seràgnoli, che ha fortemente voluto il progetto.

«L’hospice pediatrico rappresenta in modo concreto il concetto di cura, meglio descritta dal termine inglese care: prendersi cura, aver cura. Il modello organizzativo e valoriale dell’Arca sull’Albero, già applicato nei progetti sanitari delle nostre fondazioni non profit, consiste in un’offerta di assistenza qualificata dove la dignità del paziente, il prendersene cura, è parte integrante e fondante del processo terapeutico. 

La cura è il farsi carico, è l’agire dell’essere umano con l’intenzionalità primaria di fare il bene dell’altro. La cura del dolore non è solo cura del dolore fisico, ma anche del dolore psicologico, ed è attenzione alla situazione della persona e della sua famiglia. Ecco allora un luogo aperto e permeabile, una casa dove relazioni sociali e affettività non vengono meno e in cui fare esperienza di bellezza che rende il luogo migliore di quanto sia la realtà che si sta vivendo».

Isabella Seràgnoli



È proprio a partire da questi pilastri che Piano ha proposto, e realizzato, il suo progetto:

“L’idea guida del progetto è quella di una casa dove trascorrere un tempo dotato di senso poiché non impone la rinuncia alle relazioni sociali e dell’affettività ma è pensata per fare esperienza di bellezza, contemplazione e spiritualità. Ideato per offrire ai piccoli pazienti l’esperienza di vivere in una vera e propria casa sull’albero, si sviluppa su quattro piani e in più sezioni connesse da leggeri collegamenti aerei al corpo centrale principale.

L’architettura non è solo l’arte di rispondere ai bisogni ma anche ai desideri, persino ai sogni. L’Arca sull’albero offrirà ai suoi piccoli ospiti proprio questo: un sogno, quello di abitare in una casa sull’albero

Renzo Piano

L’integrazione tra l’edificio dall’architettura ultra moderna e il parco circostante è il perfetto connubio della sensibilità contemporanea per gli spazi della cura sempre più orientata non solo alla cura fisica delle patologie dei pazienti ma anche al benessere psicofisico che genera l’interazione con un ambiente bello, luminoso e arioso nella quiete della natura e orientato alla creazione di relazioni sociali e non all’isolamento. Nella convinzione che tali condizioni diano un contributo concreto all’efficacia delle cure per molti tipi di malattie, anche quelle palliative.

Arianna Ferioli

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