Da diverso tempo l’Arabia Saudita sta utilizzando lo sport come mezzo diplomatico per rivalutare l’immagine internazionale del paese, soprattutto per quanto riguarda la parità di genere. Se giusto due anni fa le donne furono ammesse negli stadi per la prima volta, oggi la Federazione Sportiva Saudita ha infatti annunciato quella che, almeno sulla carta, sembra a tutti gli effetti una autentica rivoluzione, ossia la nascita del primo campionato di calcio femminile, sport già seguitissimo nel regno a livello maschile.
L’iniziativa si inserisce nel programma di misure sociali ed economiche volute dal principe ereditario Mohammed bin Salman e volte a rinnovare l’Arabia Saudita, denominato Saudi Vision 30. All’interno di questo ampio pacchetto, che attraverso la diversificazione del settore economico mira entro il 2030 a rendere il paese autonomo dalla produzione petrolifera, sono incluse anche alcune abolizioni dei tanti divieti che limitano quotidianamente la vita delle donne saudite.
La Women’s Football League si disputerà nelle tre città più popolose dell’Arabia Saudita, Ryad, Gedda e Dammam, e metterà in palio anche un montepremi di circa 130.000 dollari.
La nuova lega di calcio femminile saudita mette in atto un ulteriore step per il futuro del nostro paese”, ha dichiarato in una nota ufficiale Khaled bin Alwaleed bin Talal Al Saud, presidente della federazione degli sport di partecipazione di massa del Regno Saudita. “La nostra ambizione è quella di far sì che il talento di ogni nostro atleta possa realizzarsi e sia riconosciuto al massimo delle proprie capacità.
Il nuovo campionato sarà articolato in una fase preliminare regionale e in un play-off finale ad eliminazione diretta che decreterà la squadra campione. Grazie alla nuova lega sarà inoltre possibile per l’Arabia Saudita prendere parte alle qualificazioni continentali per i prossimi Mondiali femminili di calcio del 2023. Solo lo scorso anno, infatti, per la prima volta una rappresentativa femminile aveva rappresentato i colori sauditi ad un torneo di calcio a 5 femminile tenutosi in Kuwait.
Proprio la nazionale di calcio femminile era stata motivo di acceso scontro tra la FIFA e la Federazione Saudita: quest’ultima si è sempre rifiutata di permettere alle donne di rappresentare l’Arabia Saudita a livello internazionale, appellandosi al divieto imposto dalla FIFA alle atlete di indossare l’hijab in competizioni ufficiali. Tale divieto, introdotto nel 2007, era stato in realtà abrogato nel 2012.
Fabio Gallato