AraBat: agrumi pugliesi per un’energia pulita

AraBat: agrumi pugliesi per un'energia pulita

AraBat: la Start-Up pugliese che sfrutta le arance per riciclare batterie al litio

AraBat: il riciclo delle batterie al litio batte bandiera pugliese 

Arance alla riscossa! Da AraBat, innovativa Start-Up salentina, l’idea di utilizzare la buccia di questi frutti per riciclare batterie al litio. Un esempio felice di economia circolare che batte bandiera italiana, anzi, pugliese.  

Batterie al litio: eco-sostenibili o eco-incompatibili? 

Cuore pulsante delle auto elettriche, le batterie al litio sono fondamentali per per implementare l’elettrificazione dei trasporti e realizzare gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Produrle genererà entrate e nuovi posti di lavoro, ma si domandano WEF ed ECOS, sono davvero così sostenibili?  

“Tagliare le emissioni di CO2 ma creare tonnellate di rifiuti aggiuntivi sarebbe un’assurdità”  

ha dichiarato Rita Tedesco, responsabile di ECOS.  

“Affinchè le batterie consentano una transizione verso l’energia pulita, dobbiamo pianificare la riparazione, il riutilizzo e il riciclaggio fin dalla fase di progettazione”.  

Il processo di produzione e riciclo delle batterie al litio è infatti ancora estremamente energivoro e consente un recupero soltanto parziale dei componenti delle batterie in questione. In Spagna si cerca di fronteggiare il problema ricondizionando le batterie delle vecchie auto. In Italia un’industria del riciclo delle batterie al litio semplicemente non esiste.  

O meglio, non esisteva.  

AraBat: il riciclo delle batterie al litio batte bandiera pugliese 

Crasi tra le parole “Arancia” e “Batteria”, AraBat è il nome della Start-Up pugliese destinata a divenire pioniera del riciclo delle batterie al litio. Ad essa, infatti, si deve lo sviluppo di una tecnologia innovativa e sostenibile che utilizza gli scarti delle arance per produrre quanto necessario al processo di riciclaggio.  

“AraBat ha implementato una tecnologia rivoluzionaria per riciclare le batterie agli ioni di litio esauste e recuperare i metalli preziosi in esse contenuti attraverso gli scarti degli agrumi, per esempio le bucce delle arance” 

spiega Raffaele Nacchiero, fondatore e amministratore delegato della Start-Up 

E di agrumi la Puglia abbonda. Per le sole arance si stima una produzione annuale di due milioni e mezzo di quintali!  

Proprio intervenendo sugli scarti della lavorazione di questi frutti, prodotti ad esempio dalle aziende produttrici di succhi di frutta, sarebbe possibile riciclare in modo tutto eco-sostenibile le batterie al litio.  

In che modo?  

AraBat: agrumi pugliesi per un’energia pulita  

Il progetto si sviluppa con il sostegno dell’Università di Foggia.  

Cuore pulsante del procedimento è la lavorazione della biomassa derivata dagli scarti degli agrumi, la buccia ad esempio, sottoposta poi ad un processo di lisciviazione verde. Attraverso questo processo chimico, utilizzato in metallurgia e idrogeologia, i componenti solubili di una massa solida vengono separati da essa attraverso specifici solventi. Applicata agli agrumi, la lisciviazione consente la formazione di una polvere di buccia d’arancia che sembra sostituisca perfettamente le polveri presenti nelle batterie al litio ovvero il litio stesso ma anche manganese, nichel e cobalto, conosciute come “materie prime critiche”.  

Materiali richiesti in moltissimi settori concernenti la transizione ecologica, quello energetico soprattutto.  

AraBat: primi traguardi

Un sostituto 100% green per alcuni dei materiali più richiesti dal settore energetico per una transizione verso l’energia pulita. Sarà per questo che AraBat ha sbaragliato la concorrenza nelle competizioni regionali Start Cup, banco di prova per concorrere al PNI, Premio Nazionale Innovazione. Nessuno dei 53 tra atenei, incubatori ed enti di ricerca coinvolti è riuscito a lasciare il segno come la Start-Up pugliese di Raffaele Nacchiero 





Innovazione e sostenibilità 

Riciclaggio delle batterie al litio, fondamentali per l’elettrificazione dei trasporti, e recupero di materiali preziosi quali litio, manganese, nichel e cobalto. È questo che fa del metodo AraBat la

“prima realtà del tutto nuova e giovanile che con un processo di economia circolare vuole trasformare l’intero settore elettrico partendo dal potere organico della terra”.  

Sorgente da cui rifornirsi di materie prime seconde con le stesse proprietà di quelle vergini.  

AraBat: la transizione energetica batte bandiera pugliese.  

 

Alessia Fallocco

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