Aprilia: sgominate attività criminali e arrestato il sindaco Lanfranco Principi.
Cosa è successo?
Nella tranquilla città di Aprilia, l’alba è stata scossa da un’ampia operazione condotta dalla Direzione Investigativa Antimafia e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina. Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, è stata eseguita un’ordinanza del Tribunale di Roma che ha portato all’arresto di 25 persone, sospettate di appartenere a un’organizzazione mafiosa operante nel territorio. Tra gli arrestati figura anche il sindaco Principi, eletto nel maggio 2023 con il centrodestra.
Chi sono i principali indagati?
L’operazione ha colpito vari individui gravemente indiziati di far parte di un’associazione mafiosa radicata in Aprilia, impegnata in una serie di attività criminali. Queste includono estorsioni, usura, reati contro la pubblica amministrazione e traffico di sostanze stupefacenti. L’attuale sindaco Lanfranco Principi, già vice sindaco sotto l’amministrazione precedente, è ora agli arresti domiciliari in attesa degli sviluppi delle indagini.
Gli indagati facevano leva sulla forza dell’intimidazione e sulla condizione di assoggettamento e omertà che derivava dal vincolo associativo. Le persone coinvolte nell’inchiesta sono accusate di usare minacce e violenza per imporre il controllo mafioso sul territorio, garantendo così il sostentamento degli affiliati detenuti e mantenendo un rigido controllo sulle attività economiche locali.
Quando è scattata l’operazione?
L’azione delle forze dell’ordine è stata pianificata con precisione e ha avuto inizio alle prime luci dell’alba. Le operazioni sono iniziate presto, sfruttando l’effetto sorpresa per minimizzare la possibilità di fuga degli indagati e per prevenire la distruzione di prove cruciali. Le perquisizioni sono in corso, mirando a raccogliere ulteriori prove per supportare le misure cautelari già eseguite. Le forze dell’ordine stanno attualmente ispezionando diverse proprietà, incluse le abitazioni degli indagati, alla ricerca di documenti, dispositivi elettronici, armi e somme di denaro.
Indagini avviate nel marzo 2018 dalla Direzione Investigativa Antimafia con il supporto dei Carabinieri di Aprilia hanno identificato una rete criminale operante non solo nella città, ma anche nei comuni limitrofi. L’organizzazione si avvaleva della coercizione e dell’omertà per commettere i suoi delitti, che spaziavano dal traffico di droga e le estorsioni all’usura e alla gestione illegale di attività finanziarie. Gli arresti mirano a smantellare il controllo che l’associazione mafiosa esercitava sul territorio.
Il plauso di Chiara Colosimo
«La vasta operazione che ha portato al fermo di 25 persone ad Aprilia dimostra quanto sia pervasivo, pericoloso e diffuso il fenomeno mafioso all’interno della cosa pubblica. Un plauso alla Dda di Roma, alla Dia e all’Arma dei Carabinieri per il lavoro svolto, che ci offre uno spaccato criminale preoccupante del territorio alle porte di Roma e in quello Pontino», ha dichiarato Chiara Colosimo, presidente della Commissione parlamentare Antimafia. «La Commissione antimafia sta procedendo alla richiesta formale per l’acquisizione degli atti dell’inchiesta», ha concluso.
Impatto delle operazioni sul territorio
L’arresto del sindaco Lanfranco Principi rappresenta un colpo significativo per l’organizzazione criminale attiva ad Aprilia. Le misure cautelari eseguite dimostrano l’impegno delle forze dell’ordine nel neutralizzare le capacità dannose delle reti mafiose, contribuendo così in modo tangibile alla sicurezza e alla giustizia nelle comunità locali. Queste azioni non solo mirano a smantellare le attività criminali, ma anche a ripristinare la fiducia dei cittadini nel sistema giudiziario e nelle istituzioni democratiche.
In conclusione, l’operazione antimafia a Aprilia costituisce un punto di riferimento nell’attività investigativa contro il crimine organizzato. L’arresto di Lanfranco Principi e degli altri indagati sottolinea l’importanza della vigilanza costante e dell’azione decisa delle autorità competenti nel contrastare ogni forma di illegalità che minacci la vita democratica e civile del nostro Paese. Questi sforzi sono cruciali per garantire un ambiente sicuro e giusto per tutti i cittadini, rafforzando la resilienza delle comunità e proteggendo i valori fondamentali su cui si fonda la nostra società.