Apple è sempre molto laconica nelle informazioni che accompagnano i suoi aggiornamenti di sicurezza, e agli utenti di solito va bene così: basta che funzioni. Ma qualche giorno fa The Register ha segnalato una perla emersa in una conversazione pubblica con Craig Federighi, Senior Vice President del Software Engineering di Apple: l’azienda ha usato i propri utenti iOS come cavie senza avvisarli e senza dare possibilità di scelta.
Federighi ha rivelato che gli aggiornamenti ad iOS 10.1 e 10.2 erano pesanti (fino a 1,6 GB per l’iPhone 7 Plus) e lenti e richiedevano ripetuti riavvii perché obbligavano ogni dispositivo a passare sperimentalmente al nuovo filesystem di Apple (APFS), ne controllavano la coerenza e poi riportavano tutto al filesystem allora corrente (HFS+). In pratica l’esperimento veniva fatto sui dati degli utenti.
Forse è per questo, teorizza The Register, che ci furono tanti problemi con questi aggiornamenti, come per esempio lo spegnimento inatteso mentre c’era ancora il 30% di carica della batteria durante l’aggiornamento alla 10.2.
Il nuovo filesystem è stato introdotto con la 10.3 a fine marzo e ha liberato un po’ di spazio di memoria. Ma la cosa curiosa è che l’ammissione di aver usato i dispositivi dei clienti e i loro dati per un test segreto è stata accolta dal pubblico di fan Apple con un applauso (a 28 minuti dall’inizio in questo video).