Maurizio Corone, padre di Marco, ha lanciato un appello a tutte le imprese della zona, invitandole a seguire l’esempio delle attività che hanno accolto il figlio, ovvero il progetto “Facile per te, utile per lui”, nato dall’iniziativa dell’Unione Tresinaro Secchia. Questo progetto ha offerto al 26enne Marco Corone, ragazzo con sindrome di Down, l’opportunità di entrare nel mondo del lavoro, grazie alla collaborazione di giovani imprenditori locali. Marco lavora infatti da un anno in due attività commerciali della sua città, Rubiera, per un totale di 20 ore settimanali.
Il progetto che cambia la vita
Grazie alla disponibilità di Alessandro Belloi e Stella Vernia, titolari di una birreria e di un bar, Marco ha trovato un ambiente di lavoro accogliente e inclusivo. “Marco, come tanti giovani, ha bisogno di un’opportunità per esprimere le sue potenzialità”, sottolinea il padre, evidenziando come il progetto non solo abbia permesso a Marco di crescere, ma abbia anche offerto una vera e propria opportunità di integrazione sociale e professionale.
Il valore dell’inclusione lavorativa
L’inclusione lavorativa non è solo una questione di legge, ma rappresenta un atto di responsabilità sociale da parte delle aziende e delle comunità. In questo senso, l’esperienza di Marco è emblematicamente positiva. “Alessandro e Stella hanno creato un ambiente di lavoro che ha permesso a Marco di sviluppare nuove competenze e di acquisire una maggiore fiducia in sé stesso”, racconta Maurizio. La possibilità di interagire con i clienti, di svolgere attività come servire al tavolo, sparecchiare, fare la spesa e, soprattutto, di essere trattato con dignità, ha avuto un impatto significativo sul giovane, che ora affronta la vita con maggiore consapevolezza delle proprie capacità.
L’importanza del sostegno sociale
Una delle chiavi del successo di questo progetto è stato anche il supporto continuo fornito dagli operatori sociali e dalle figure professionali coinvolte. Tiziana Cassanelli, assistente sociale, ha avuto un ruolo determinante nel monitorare il percorso di Marco, offrendo consulenza e supporto per favorire l’integrazione del giovane nel mondo del lavoro. Inoltre, il contributo di Gabriella Schirosi, responsabile dei tirocini, è stato essenziale per coordinare il programma e garantire che le necessità del giovane venissero adeguatamente soddisfatte. Grazie a queste figure, Marco ha potuto vivere un’esperienza che ha avuto un impatto positivo anche sulla sua vita sociale, consentendogli di interagire con altre persone, di affrontare le sfide quotidiane e di acquisire un’esperienza che gli sarà utile per il futuro.
Un modello per altre aziende
L’appello di Maurizio Corone non riguarda solo il caso del figlio, ma è rivolto a tutte le aziende, piccole e grandi, affinché possano prendere esempio dall’esperienza vissuta da Marco e dare a ragazzi con disabilità l’opportunità di dimostrare il proprio valore. “Ogni ragazzo, anche chi può sembrare meno pronto, ha un enorme potenziale che può emergere se gli viene data la possibilità di dimostrarlo”, afferma Corone, aggiungendo che l’inclusione non solo arricchisce il singolo, ma rappresenta anche una ricchezza per la collettività e per il mondo del lavoro.
Le imprese che accolgono persone con disabilità non solo adempiono a un dovere civile, ma possono anche beneficiare di un ambiente di lavoro più dinamico e ricco di diversità, un valore aggiunto che contribuisce al benessere dell’intera organizzazione. La storia di Marco dimostra che con il giusto supporto, anche le persone con difficoltà possono diventare risorse preziose in grado di dare il loro contributo al mondo del lavoro.
L’importanza della continuità e dell’impegno
Marco ha fatto grandi progressi durante il suo periodo di tirocinio, ma l’impegno non si ferma qui. La sua famiglia spera che il ragazzo possa continuare a crescere e imparare in futuro, con la possibilità di trasformare il tirocinio in un’occupazione stabile. “Marco è molto soddisfatto della sua attività, e speriamo che questo possa diventare solo l’inizio di un percorso che lo porterà ad acquisire maggiore autonomia”, conclude Maurizio Corone. Questo esempio di impegno e dedizione dimostra che, con il supporto giusto, i ragazzi con disabilità possono affrontare con successo il mondo del lavoro, realizzando sogni e aspettative.
Il caso di Marco Corone è una testimonianza di speranza, un chiaro esempio di come la comunità e le imprese possano fare la differenza nella vita di un giovane con disabilità. Il padre di Marco, con il suo appello, invita le aziende a riflettere su quanto sia fondamentale offrire opportunità di crescita e realizzazione a chi, purtroppo, spesso è escluso dalle normali dinamiche lavorative. La possibilità di includere e valorizzare le persone con disabilità nelle proprie realtà aziendali rappresenta una risorsa per l’intera società.