Per quanto riguarda la normativa, nel 2017, il deputato PD Emanuele Fiano ha presentato e fatto approvare alla Camera dei Deputati una legge mirata nuovamente a restringere le possibilità di propaganda per il fascismo e per il nazismo. Il testo del ddl Fiano, mai approvato al senato, non è diventato legge.
“Chiunque propaganda le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco, ovvero delle relative ideologie, anche solo attraverso la produzione, distribuzione, diffusione o vendita di beni raffiguranti persone, immagini o simboli a essi chiaramente riferiti, ovvero ne richiama pubblicamente la simbologia o la gestualità è punito con la reclusione da sei mesi a due anni. La pena di cui al primo comma è aumentata di un terzo se il fatto è commesso attraverso strumenti telematici o informatici”
Disegno di legge Fiano, approvato solo alla Camera, nel settembre 2017
E in Germania? Posso mettere un cappellino con la svastica?
Con i nostri migliori auguri.
Il ddl Fiano avrebbe allineato maggiormente la disciplina italiana a quella tedesca in materia. L’art. 86 del codice penale della Germania vieta in modo assoluto l’utilizzo di simboli, gesti e slogan di organizzazioni politiche considerate incostituzionali, se non per finalità artistiche o educative. Questo tipo di reato prevede sanzioni pecuniarie o l’arresto fino a 3 anni.
Oltre a tutta la simbologia nazista e fascista, sono oggetto di divieto anche tutti i segni associati al Ku Klux Klan, all’Unione Sovietica e al comunismo. Per questo motivo in Germania sono state rimossi dai movimenti storici le iscrizioni celebrative e i simboli relativi al nazismo e ad Adolf Hitler, mentre in Italia, ancora oggi, è possibile vedere edifici, in grandi città o in piccoli centri, che recano slogan celebrativi del fascismo.
Elisa Ghidini