Dalle prime ora di questa mattina ad Anzio, la polizia ed il comando provinciale della guardia di finanza stanno portando a termine la cosiddetta operazione “Antium”, che prevede una confisca del patrimonio ad alcuni membri di spicco delle famiglie criminali del territorio.
Tale operazione è stata avallata da un provvedimento della Corte di Appello, divenuto effettivo dopo la pronuncia della Corte di Cassazione. Gli investigatori di Anzio, che da mesi lavoravano a tale operazione, hanno ricostruito la carriera criminale di 7 persone, coinvolte in passato in traffici di droga e affiliate a cosche collegate alla ‘ndrangheta, che operavano principalmente sul territorio di Anzio e Nettuno.
Tra questi spiccano sicuramente i nomi di Angelo Gallace, detto “Titì” e di Liberato Tedesco, entrambi già condannati nel 2013 per essere i vertici della ‘ndrina “Gallace-Novella”, una delle più influenti organizzazioni criminali che, operando nella zona del litorale romano e facendo base appunto ad Anzio, riuscivano a controllare la criminalità organizzata della zona. In particolare, Gallace era incaricato di gestire lo spaccio di droga, mentre Tedesco, che tra l’altro aveva già scontato 24 anni di carcere a causa di un omicidio commesso durante la cosiddetta “Faida di Guardavalle” del 1974, svolgeva funzioni logistiche e di protezione dei latitanti. In quel caso fu accertato che Tedesco aveva rapporti anche con esponenti di spicco della mafia di Anzio, come Romano Malagisi.
Oltre a loro due, sono stati colpiti dalla confisca dei bene anche Umberto, Alessandro, Francesca e Tiziano Romagnoli, sempre operanti e residenti ad Anzio. I beni riconducibili a queste persone e alle loro famiglie e che entreranno a far parte dei beni dello Stato sono 9 immobili sparsi tra Anzio, Nettuno, Aprilia e Cappadocia, 6 automobili e 3 moto. Inoltre rientrerà nel totale di 1,3 milioni di euro anche una ditta individuale che si occupa della gestione di palestre, oltre all’intero patrimonio aziendale di una società dedicata al commercio di pesce.
Questo è sicuramente un duro colpo inferto alla malavita locale di Anzio, i cui esponenti vedranno, oltre all’ingente danno patrimoniale, anche una riduzione della propria libertà, a causa delle sorveglianze speciali con obbligo di soggiorno volute dalle autorità. L’operazione Antium arriva solo qualche giorno dopo la retata avvenuta a Viterbo, dove sono state arrestate 13 persone strettamente legate alla ‘Ndrangheta, segno di un’attività concreta di lotta alla criminalità organizzata.