Due anziane sorelle, un pomeriggio di sole, una tranquilla città, una passeggiata. Nulla di tutto questo faceva pensare che ci sarebbe stato un terribile tragico epilogo.
Il fatto
Una brutale aggressione ai danni due anziane sorelle si è verificata nel pomeriggio del 16 novembre a Busto Arsizio, una tranquilla cittadina in provincia di Varese. Artefice dell’ignobile gesto è un cittadino romeno, che è stato prontamente arrestato ed è ora accusato di tentato omicidio. Le due donne di 67 e 83 anni, passeggiavano tranquillamente per le vie del centro, quando hanno incontrato il ventiseienne Pardalian Caldarar, che probabilmente ubriaco, senza alcun motivo apparente, le ha aggredite, sferrando prima un colpo allo sterno della sorella più giovane e accanendosi poi sulla più anziana percuotendola sul costato. Non bastandogli quanto già fatto, ha spinto quest’ultima per terra facendole battere la testa. Il violento urto ha provocato un’emorragia cerebrale e la donna ricoverata in ospedale lotta tra la vita e la morte.
Le condizioni dell’anziana inizialmente non erano sembrate molto preoccupanti, ma dopo il trasporto in ospedale si sono aggravate improvvisamente sino a diventare disperate e indurre i medici a intervenire chirurgicamente in serata, nel tentativo di fermare l’emorragia.
L’arresto
Il giovane aggressore non ha opposto resistenza al fermo dei poliziotti di Busto Arsizio e durante il primo interrogatorio in caserma, ha ammesso di aver bevuto prima una grande quantità di vodka e di aver poi aggredito le due anziane sorelle. Gli agenti non hanno potuto avere maggiori informazioni a riguardo, in quanto Caldarar si è improvvisamente addormentato.
Perché tanta violenza?
Lo scopo dell’aggressione non voleva essere una rapina, anzi forse dietro l’accanimento contro le due anziane sorelle non esiste alcun motivo. Il romeno era sprovvisto di documenti e secondo alcune testimonianze vagava per la città senza fissa dimora. Poteva essere fermato prima Caldarar? Come si suol dire le tombe sono piene del senno del poi e in questi casi gli esempi similari potrebbero essere tanti.
La rabbia e il dolore
Rabbia e sgomento per un episodio di violenza insulsa, dove la vita di vittime innocenti, la cui unica colpa è stata quella di concedersi una passeggiata in centro è radicalmente cambiata nell’arco di pochi secondi e una delle due rischia di spezzarsi per sempre. Il carnefice è a sua volta una vittima di una società a cui il fenomeno dell’immigrazione è sfuggito completamente di mano: una collettività in cui non curanti si passa davanti a situazioni che infondo non ci riguardano, ma che improvvisamente a nostra insaputa, proprio come in questo caso, potrebbero diventare estremamente pericolose.