Ha studiato senza sapere di avere gravi disturbi dell’apprendimento. Ieri ha dato il suo ultimo esame mostrando con orgoglio le pagelle delle bocciature.
Antonio ha 32 anni, è di Palermo. È dislessico, discalculico e disortografico.
Solo che ha vissuto per 27 anni senza saperlo e senza che gli fosse mai stato diagnosticato nessuno dei suoi disturbi dell’apprendimento. Anni difficili in cui ha superato ostacoli che neanche sapeva di dover superare, faticando il doppio, il triplo degli altri. Anni in cui è stato bullizzato, preso di mira dai compagni e anche solo andare alla lavagna era diventato un trauma insopportabile. Anni durante i quali è stato anche bocciato due volte senza un vero perché.
Ma Antonio non si è mai arreso. Dopo il diploma, si è iscritto all’università. E lì, a tre esami dalla laurea in Scienze politiche, ha scoperto la verità confrontandosi con i bambini dislessici che facevano doposcuola con sua mamma insegnante. Gli vengono diagnosticate dislessia, discalculia e disortografia.
Uno shock, ma anche una svolta.
Da quel momento Antonio studia con ancora con più impegno e determinazione. Prende la sua prima laurea, prosegue gli studi e, ogni volta che può, racconta la sua storia ai ragazzi per dirgli di non mollare mai, per cancellare tabù e pregiudizi, per dimostrare che nulla è impossibile, se ci credi abbastanza.
Infine, ieri Antonio ha dato il suo ultimo esame, in Giurisprudenza, nell’università che fu di Falcone e Borsellino, e ha festeggiato mostrando due pagelle, quelle delle bocciature, prendendosi una rivincita su se stesso, sulla vita, sui bulli, su chi non credeva in lui, e insegnandoci una straordinaria lezione di coraggio e tenacia.
Il suo sogno? Diventare un avvocato per difendere i diritti dei ragazzi dislessici.
Congratulazioni caro Antonio, sei di grande ispirazione per tutti noi.
Lorenzo Tosa