Il panorama mediatico italiano è scosso da un acceso dibattito sulla libertà d’espressione e sul pluralismo, innescato dalla cancellazione del monologo dello scrittore Antonio Scurati dal programma “Che sarà” di Rai 3. Scurati è stato censurato? La Rai nega, adducendo un cambio di palinsesto, ma molti esponenti politici e intellettuali denunciano una violazione del diritto di cronaca e un atto di censura per silenziare una voce critica.
Nel mondo della televisione italiana, un evento purtroppo non più insolito, ha destato l’attenzione di molti: l’annullamento improvviso di un intervento previsto nel programma “Che sarà” su Rai 3, condotto dalla rinomata giornalista Serena Bortone. A far discutere non è solo la cancellazione in sé, ma il motivo dietro di essa, che molti hanno interpretato come un atto di censura.
Tutto è iniziato con un post su Instagram. La conduttrice Serena Bortone ha espresso il suo sgomento per la cancellazione del monologo di Antonio Scurati, uno dei più noti scrittori italiani, dal programma “Che sarà” di Rai 3. Scurati avrebbe dovuto affrontare un tema di grande rilevanza storica e sociale: la Liberazione dal nazifascismo. Un argomento particolarmente sentito, soprattutto in un contesto politico come quello attuale, a pochi giorni dalla ricorrenza del 25 aprile. La cancellazione ha chiaramente innescato un acceso dibattito sulla libertà d’espressione e sul ruolo del servizio pubblico radiotelevisivo.
Scurati è stato censurato e alla polemica per la cancellazione del suo monologo da “Che sarà” si aggiunge un nuovo elemento che alimenta i dubbi sulla libertà d’espressione nella Rai.
Secondo alcune fonti citate da Il Corriere della Sera, la dirigenza Rai avrebbe chiesto a Scurati di partecipare alla trasmissione senza alcun compenso. Il motivo? Il testo del suo intervento sarebbe stato considerato troppo schierato in un periodo sensibile come quello della campagna elettorale. Di fronte a questa richiesta, Scurati avrebbe rifiutato, portando così alla cancellazione del suo intervento.
Questo è un caso gravissimo di censura nei confronti di Scurati. E un caso gravissimo di violazione dell’autonomia editoriale di un programma, oltreché una inquietante intimidazione di fatto nei confronti dell’autrice e conduttrice, degli autori del programma, per estensione di tutti gli autori della Rai. Ho chiesto poco fa che la Presidente RAI intervenga nei confronti di Ad e Direttore per chiarire questa vicenda. Siamo in presenza di un atto di censura e prevaricazione gravissimo, che non può essere accettato.
– Francesco Verducci –
La reazione dell’opposizione e di vari esponenti del mondo culturale non si è fatta attendere. Francesco Verducci, membro della Commissione di Vigilanza Rai, ha definito l’accaduto come un grave atto di censura e una violazione dell’autonomia editoriale del programma, mettendo in discussione la libertà di espressione all’interno della televisione pubblica.
La situazione ha preso una piega ancora più controversa quando Paolo Corsini, direttore dell’Approfondimento della Rai, ha cercato di minimizzare l’accaduto sostenendo che non si trattava di censura, bensì di accertamenti su questioni contrattuali e promozionali. Tuttavia, molte voci si sono levate per contestare questa versione dei fatti, accusando la Rai di un’intimidazione nei confronti della conduttrice e degli autori del programma.
L’intervento che Scurati avrebbe dovuto tenere durante la trasmissione è stato svelato attraverso alcune anticipazioni. In esso, lo scrittore avrebbe affrontato temi cruciali legati alla storia italiana, tra cui l’omicidio del deputato Giacomo Matteotti e il ruolo di Mussolini, per poi passare ad analizzare le stragi nazifasciste. Il monologo si sarebbe concluso con una riflessione sulla necessità di riconoscere l’importanza dell’antifascismo nella costruzione dell’identità democratica italiana.
Antonio Scurati, noto per la sua tetralogia di romanzi storici su Benito Mussolini, è da tempo un protagonista nel dibattito culturale italiano. Le sue opere hanno ricevuto numerosi riconoscimenti, tra cui il prestigioso Premio Strega nel 2019 per “M. Il figlio del secolo”. Scurati ha sempre espresso posizioni critiche nei confronti di quei movimenti politici che sembrano riavvicinarsi alle ideologie del passato, senza per questo negare il rischio di un ritorno del fascismo.
L’episodio della presunta censura dell’intervento di Antonio Scurati sulla Rai ha sollevato importanti questioni riguardanti la libertà di espressione e l’indipendenza editoriale all’interno del servizio pubblico radiotelevisivo italiano. Resta da vedere quali saranno le conseguenze di questo evento sul futuro della programmazione televisiva e sulla discussione pubblica riguardo alla memoria storica e al ruolo dell’antifascismo nella società contemporanea.