Non ha esitato a salvare un paziente Antonio Campanella, diventando, purtroppo, positivo al virus.
Negli ultimi giorni, per fortuna, aumentano le guarigioni e le notizie di reparti chiusi per sanificazione dopo che tutti i pazienti sono stati dimessi. Ma purtroppo non è sempre così. Questo virus ha mietuto molte vittime, anche tra gli operatori sanitari. A volte, infatti, in questa partita medici contro il Coronavirus, sono proprio i primi a farne le spese. È il caso, appunto, di Antonio Campanella, cardiochirurgo trentanovenne dell’ospedale di Alessandria.
Sono in quarantena dal 10 aprile. Capita in periodi come questo di avere pazienti sospetti o positivi. Purtroppo non sono risultato immune.
Queste le parole del dottor Campanella a La Stampa. Il medico ha raccontato di aver affrontato un’operazione d’urgenza durata 11 ore, dalle 23:00 alle 10 del mattino dopo. Il paziente sottoposto all’intervento, in condizioni davvero disperate, era un Covid equivalente. Campanella ha spiegato che si tratta di pazienti che risultano negativi ai test, ma che presentano problematiche che indirizzano verso il Coronavirus.
Era degente ad Asti e aveva subito un intervento di angio-plastica coronarica. Durante la degenza aveva perso per due volte coscienza. L’ultima mentre era al telefono con la moglie.
Così continua il racconto del Cardiochirurgo, il quale, essendo reperibile in quel momento, ha intrapreso il complicato intervento.
Nel corso delle 11 ore, la situazione si è fatta ancor più critica, perché il paziente è andato incontro ad un’insufficienza respiratoria.
Abbiamo convenuto di impiantare un Ecmo con supporto ventilatorio di tipo circolatorio. Procedura complessa e rischiosa. Abbiamo così ossigenato il paziente e avviato una ventilazione protettiva mettendo al riparo i polmoni.
Ha detto Campanella, che ha quindi salvato la vita del paziente. Purtroppo, come dicevamo, pur avendo affrontato l’operazione con tutte le precauzioni necessarie, il Medico è risultato poi positivo al virus.
Una storia che ci lascia davvero con l’amaro in bocca. Par di vedere il virus che ci sbeffeggia, chiedendoci un medico per un paziente o viceversa. È naturale domandarsi, soprattutto da non esperti in materia, come sia possibile che il virus riesca anche a superare le barriere adottate dai medici contro il Coronavirus. Ma soprattutto ci fa pensare, ancora una volta, al coraggio e all’altruismo degli operatori sanitari. Antonio Campanella non ha esitato a salvare la vita al paziente, pur sapendo di mettere a rischio la propria.
Vogliamo ricordare che, il reparto di Cardiochirurgia dell’ospedale di Alessandria, si era già distinto in passato.
Circa un mese fa, infatti, il dottor Andrea Audo, direttore del suddetto reparto, è stato il primo medico ad operare un paziente affetto da Coronavirus. Il Direttore dichiarò, in merito all’intervento:
Ci siamo detti: Lo lasciamo morire o ci proviamo? Ci abbiamo provato e le cose sono andate bene. Certo, il paziente è ancora grave, la sua battaglia non è vinta, ma non è morto. Non ci risulta che ci sia già stata un’operazione su un paziente Covid intubato e con ventilazione assistita, neppure in Cina.
Solo sei mesi fa, inoltre, proprio il dottor Audo, coadiuvato dal dottor Campanella e dal suo staff, ha effettuato un intervento innovativo di sostituzione della valvola aortica. In quel caso la valvola è stata sostituita attraverso un taglio di soli 2 cm alla carotide, potendo in questo modo operare un paziente che non avrebbe retto un intervento classico, e che invece è stato poi dimesso dopo appena quattro giorni in ottime condizioni.
Non ci resta che augurare il meglio al dottor Campanella, e sperare che le misure di protezione diventino sempre più efficaci e disponibili nelle strutture ospedaliere, affinché nessun operatore sanitario debba più rischiare la propria vita per salvarne un’altra.
Mariarosaria Clemente