Arriva dall’Università di Gottinga la notizia di uno studio sulle antivitamine che le candida come antibiotici del futuro.
Lo studio che ci fa domandare se le antivitamine siano il futuro degli antibiotici è uscito su Nature Chemical Biology.
Non so se serva ricordare il problema serissimo della resistenza agli antibiotici, in poche parole: in passato fino a tempi storicamente recenti (la scoperta della penicillina, il primo antibiotico, risale ad appena un centinaio di anni fa) le grandi epidemie killer che falcidiavano l’umanità erano per lo più di origine batterica.
Gli antibiotici hanno cambiato tutto, purtroppo però i batteri si adattano (e con l’uso scorretto degli antibiotici stiamo dando una mano ad accelerare il processo) così attualmente è in atto una corsa a trovare sempre nuovi antibiotici per sostituire quelli che su certi batteri non funzionano più,
Una corsa in cui siamo sempre in affanno, sono sempre di più i casi di batteri super-resistenti a vari antibiotici con esito infausto per chi si infetta.
Le antivitamine sono delle sostanze quasi identiche a una vitamina che hanno la capacità di inibire la funzione biologica di quella vitamina. Esistono antivitamine naturali, sapete chi le produce? I batteri, come armi! Sapevate che i batteri si fanno la guerra tra di loro? Alcuni batteri producono antivitamine per uccidere batteri competitori.
Il gruppo di scienziati tedeschi guidato dal dott. Rabe von Pappenheim si è concentrato sui meccanismi di funzionamento della antivitamina della vitamina B1.
Pensate che questa antivitamina differisce dalla vitamina che mima per un solo atomo che si trova in un posto apparentemente poco importante nella struttura molecolare eppure quando introdotta nei batteri bersaglio funziona come un granello di sabbia che blocca l’ingranaggio di precisione del metabolismo della B1.
In particolare gli scienziati hanno constatato che la “danza dei protoni” che si osserva in tutte le vitamine funzionanti cessa di esistere.
Molto interessante il fatto che invece le vitamine umane sembrano non essere affette dalle antivitamine, a differenza di quelle dei batteri, questo fatto essenziale porta a chiederci se le antivitamine possano essere gli antibiotici del futuro.
Roberto Todini