La decisione della DEA (Drug Enforcement Administration), l’ente governativo americano che combatte il traffico di droga, di sospendere la risoluzione annunciata il 31 agosto di inserire tra le droghe proibite più pericolose il kratom, più che una vittoria dell’antiproibizionismo sulle droghe è una vittoria contro gli eccessi insensati del proibizionismo.
La nota pubblicata a fine agosto annunciava l’intenzione di inserire momentaneamente nella lista 1, quella della sostanze più pericolose per la salute pubblica in cui sono contenuti gli oppiacei e LSD oltre a micidiali droghe sintetiche, la mitraginina e la 7-idrossimitraginina le due sostanze psicoattive della mitragyna speciosa, un albero della famiglia delle Rubiacee, diffuso in Indocina e in Malesia, conosciuto comunemente anche come kratom.
Il Kratom è una sostanza che agisce come stimolante. da qui l’uso come droga ricreativa e la volontà di proibirlo, ma in dosi massicce agisce come sedativo.
Perché la DEA ha sospeso la sua decisione
Come scritto nel primo paragrafo questa non è una vittoria (momentanea) dell’antiproibizionismo sulle droghe ma del buonsenso contro gli eccessi del proibizionismo, la decisione annunciata dalla DEA aveva provocato una vera levata di scudi, non solo dei consumatori del kratom, ma di avvocati e persino membri del congresso. Le obiezioni erano nel merito e nel metodo.
Nel merito perché la sostanza, che pare non dia dipendenza fisica, potrebbe essere un’utile e più sicura (dai rischi di sviluppare dipendenza) alternativa all’uso degli oppiacei nella terapia del dolore.
Inoltre pare che sia stata molto utile proprio a persone che volevano uscire dalla dipendenza dall’eroina e altri oppiacei per controllare i terribili sintomi dell’astinenza, famoso il tè al kratom bevanda amica di chi si sta disintossicando. Anche molti scienziati hanno protestato perché la droga è usata da secoli ma a livello di scienza moderna deve ancora essere studiata e una messa al bando bloccherebbe la possibilità di studiare le proprietà mediche della mitragyna speciosa.
Le obiezioni nel metodo a cui hanno fatto riferimento avvocati, ma anche alcuni dei membri del congresso che hanno scritto di non essere a favore del kratom ma di criticare la procedura seguita, riguardano il fatto che prendendo questa decisione unilateralmente la DEA ha adottato una specie di procedura di emergenza di cui non si capisce il motivo.
Infatti di solito l’iter seguito prima di includere una sostanza tra quelle proibite è consultarsi innanzitutto con la FDA (Food and Drugs Administration) e prendere in considerazione anche i pareri raccolti dal pubblico.
La DEA non ha quindi rinunciato definitivamente a mettere fuori legge il kratom ma ora ascolterà il parere della FDA invitata a pronunciarsi in merito e c’è tempo fino al 1 dicembre 2016, per chiunque sia interessato a dare la sua opinione, per iscritto o in forma elettronica secondo le modalità indicate nel comunicato ufficiale DEA.
Roberto Todini