Antibiotico-resistenza: un problema globale

Antibiotico-resistenza

Antibiotico-resistenza: un problema globale

Antibiotico-resistenza: l’Italia è tra i paesi europei con i tassi più elevati. Il problema però è di interesse globale.  

 Se si tratta di antibiotico-resistenza, l’Italia si attesta al di sopra della media europea. Il fenomeno, pur non palpabile, è grave e rappresenta una delle principali sfide del settore sanitario contemporaneo. La gestione dell’anticipata influenza stagionale, tuttavia, mostra come non ci sia sufficiente consapevolezza del problema.  

 Influenza 2022 

Sono circa 4 milioni e mezzo gli italiani colpiti dall’influenza australiana. A riportarlo è l’ultimo bollettino “InfluNet” relativo alla settimana dal 5 all’11 dicembre, diffuso dall’Istituto superiore di Sanità. Nell’ultima settimana gli infettati da sindromi simil-influenzali sono stati 917 mila, in lieve calo rispetto ai giorni precedenti.  

“Si arresta la crescita, ma si attesta nella fascia di intensità alta” si legge “Finora il suo andamento è anticipato, con un valore di incidenza nel picco superiore a tutte le precedenti stagioni”.  

È stato confermato infatti che la sindrome influenzale, nel 2022, è comparsa prima rispetto agli anni scorsi.  

A causa dell’esplosione di questa influenza, molto contagiosa, ci sarebbe una vera e propria crisi di farmaci 

Corsa ai ripari 

Si sa, all’influenza c’è cura. Grazie ad antibiotici e anti-mucolitici riusciamo a rimetterci in piedi in fretta e il loro acquisto è un appuntamento fisso durante la stagione influenzale. Quest’anno però i farmacisti lanciano un allarme: reperire i farmaci per curare l’influenza è difficile. Da Milano a Napoli, è il sintomo di un problema che riguarda tutta la penisola.  

“Mi preme ricordare” spiega il medico Renato Tulino “che la febbre è la reazione naturale dell’organismo all’ingresso di corpi estranei. Essa è fondamentale per lo sviluppo degli anticorpi. La terapia antibiotica, pertanto, è consigliata solo in un secondo momento dal decorso dell’influenza”.  

Antibiotico-resistenza: un problema di salute pubblica globale 

Parole che spostano la riflessione su una ulteriore, spinosa questione: l’antibiotico-resistenza. La facilità con cui gli italiani assumono antibiotici e anti-mucolitici durante la stagione influenzale, infatti, non incide solo sulla facilità di reperimento dei farmaci. Il nostro Paese, insieme alla Grecia, è tra le nazioni europee con la più alta incidenza di batteri resistenti agli antibiotici. Significa che dei trentamila decessi causati ogni anno da infezioni da microrganismi, un terzo sono italiani. E questo se guardiamo al solo territorio europeo.  

Volendo allargare il quadro, si stima che tra venti o trent’anni saranno circa dieci milioni i decessi, su scala globale, dovuti a infezioni da microrganismi. Due milioni più del cancro.  

Il fenomeno dell’antibiotico resistenza costituisce un problema di salute pubblica globale ed è una delle principali sfide in ambito sanitario.  

Le diverse cause 

Gli antibiotici hanno rivoluzionato il trattamento e la prevenzione delle malattie infettive ed hanno permesso lo sviluppo della medicina moderna. Il fenomeno dell’antibiotico-resistenza rischia di mettere a rischio le conquiste svolte fino ad ora. Purtroppo, il problema non è di semplice risoluzione. Muove da diverse cause: l’uso e abuso di antibiotici da parte degli individui, certo, ma anche l’impiego sconsiderato che se ne fa nell’ambito zootecnico. La zootecnia, con i suoi allevamenti intensivi, è una delle cause principali di diffusione di antibiotici nell’ambiente, complice soprattutto la pessima formazione sul tema del personale impiegato nel settore. Non solo, le grandi aziende farmaceutiche non investono da anni sulla ricerca di nuovi antinfettivi e preferiscono concentrarsi sulla produzione di molecole derivate da antibiotici già esistenti. Costa meno.  

Antibiotico-resistenza: l’approccio One Health

Possibili soluzioni deriveranno dalla capacità di ridisegnare l’organizzazione delle attività umane secondo criteri “ecologici”, in grado di guardare agli equilibri naturali e riprodurre quelle dinamiche fondamentali nella gestione dei farmaci antibatterici. È la visione One Health, l’approccio olistico secondo il quale uomo, animali e ambiente sono totalmente connessi tra loro. Elaborato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) insieme alla Food and Agricolture Organization (FAO), l’approccio One Health prevede un uso mirato degli antibiotici in tutti i settori ma anche la riduzione del consumo di carne; l’adozione di una zootecnia non invasiva e a bassa intensità, nonché grandi investimenti nella ricerca di antinfettivi alternativi.   

 



È difficile, quasi impossibile, chiedere ad un ammalato di aspettare che l’influenza faccia il suo corso. Purtroppo, però, il fenomeno dell’antibiotico-resistenza esiste, è grave e la popolazione dovrebbe quantomeno essere stimolata ad una riflessione sul tema. Prima o poi, in un modo o nell’altro, sarà necessario invertire la rotta. 

 

Alessia Fallocco

Exit mobile version