Un team di ricercatori internazionale composto da scienziati dell‘Università dell’Illinois a Chicago (e infatti dal sito della UIC abbiamo raccolto la notizia) e della compagnia biotecnologica francese Nosopharm ha annunciato, con un articolo pubblicato su Molecular cell due giorni fa, la scoperta di una nuova classe di antibiotici. Gli antibiotici ODL (acronimo che sta per odilorhabdin) promettono di essere un’arma contro la resistenza agli antibiotici e le infezioni da batteri difficili da trattare, perché funzionano in maniera diversa dagli antibiotici tradizionali.
Cosa sono gli antibiotici ODL e come funzionano
Innanzitutto gli ODL sono antibiotici di origine naturale, vengono infatti prodotti da un batterio simbiotico di alcuni vermi nematodi che si nutrono di insetti. Il batterio in questione (chiamato Xenorhabdus nematophila) ha duplice funzione: quella di aiutare ad uccidere gli insetti e quella di combattere batteri concorrenti e proprio per quest’ultimo compito viene secreto l’antibiotico. I ricercatori, del team diretto da Alexander Mankin e Yury Polikanov, entrambi della UIC, hanno esaminato 80 ceppi del batterio messi sotto cultura per testarne l’attività antimicrobica, poi hanno isolato il principio attivo e ne hanno ottenuto dei derivati potenziati.
Quello che rende interessante questa nuova classe di antibiotici di origine naturale è il loro meccanismo di azione ma anche la fonte, a detta dei ricercatori finora gli antibiotici naturali prodotti da questi batteri associati ai vermi nematodi che colonizzano gli insetti come cibo sono stati studiati pochissimo.
Il meccanismo d’azione agisce sui ribosomi, non diversamente da altri antibiotici come spiegano gli stessi Mankin e Polikanov, i ribosomi sono le fabbriche chimiche delle cellule, qui vengono prodotte le proteine che servono alla cellula per funzionare, quello che è diverso è il punto dei ribosomi in cui gli antibiotici ODL si vanno a legare che non è mai stato utilizzato da antibiotici precedenti. Quando gli ODL si legano al ribosoma lo “rendono dislessico” impattano cioè la sua capacità di leggere e scrivere il codice delle proteine e questi errori fanno si che nutra la cellula con proteine difettose provocandone la morte.
Anche questa è una caratteristica non da poco, gli antibiotici battericidi, cioè che davvero uccidono le cellule batteriche sono rari, molti antibiotici si limitano a rallentarne molto la proliferazione aiutando quindi le difese dell’organismo a liberarsene. Nei test sui topi gli antibiotici ODL si sono dimostrati efficaci sia contro batteri Gram-negativi che Gram-positivi, compresi Enterobacteriaceae produttori di carbapenemasi, e quindi resistenti ai carbapenemi (una classe di antibiotici).
Fonte immagine: www.cell.com
Roberto Todini
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