La commovente storia di Anthony, bambino nigeriano che ora potrà studiare nelle scuole di danza più prestigiose del mondo: un racconto che unisce talento, tecnologia, generosità e anche un pizzico di fortuna.
Spesso ci chiediamo come si possa sconfiggere il male che ci viene imposto senza il nostro permesso. Spesso ci chiediamo anche come lo si possa cancellare, e annullare completamente, come se non fosse mai esistito. Le difficoltà però esistono e purtroppo noi ne siamo i predatori; a volte ci annientano con il loro veleno e ci uccidono dentro. L’unico rifugio per fuggire da questa sensazione è guardare i bambini. Guardarli ridere, giocare, essere sé stessi, vivere nella loro più completa autenticità mentre compiono una meravigliosa ed elegante danza sotto la pioggia.
E’ questo il primo insegnamento che ci ha regalato Anthony Mmesoma direttamente dalla Nigeria, uno dei luoghi più poveri del pianeta.
Un bambino come gli altri?
Anthony è un bambino che crede nell’arte e nella sua bellezza. Anthony danza scalzo e lo fa senza pensarci, come se ci volesse solo quello al mondo per sopravvivere.
Lo vediamo in un video che, da parecchi giorni, sta spopolando sulla rete entrando nelle case di ognuno e donandoci sorrisi, momenti spontanei, fiducia in quello che ci circonda.
Il ragazzino, di soli 12 anni, allievo della scuola “Leap of Dance Academy“, danza non curante di quello che gli è attorno: la pioggia, il fango, le capanne sullo sfondo, la povertà sono per lui tutte cose superflue e che rappresentano solo un modo per ricominciare a lottare attraverso la danza.
Il gesto di Fade Ogunro
La sua forza ha infatti raggiunto persino i luoghi del mondo più distanti, ed è arrivata sino al cuore di Fade Ogunro, un’ex ballerina nigeriana e un volto noto del territorio africano.
Fade, impressionata dal suo talento e dalla sua grazia nei movimenti, ha subito contattato la “Leap of Dance Academy”, una scuola di danza nigeriana che offre corsi gratuiti ai bambini, per garantire una borsa di studio a Anthony e tanti altri ragazzi come lui, permettendogli così di studiare seriamente danza classica sino alla maggiore età. La donna ha inoltre dichiarato di aver ricevuto, subito dopo il suo gesto, una videochiamata di ringraziamento da Anthony e i suoi amici.
Sulla sua pagina Instagram, la stessa scuola ha inoltre scritto:
Con pochissime o nessuna risorsa i nostri bambini si stanno allenando per essere il meglio che possono. Chi non ne sarebbe orgoglioso? Quale insegnante non pregherebbe per avere degli studenti che mostrano così tanta voglia di imparare? Bambini che sono pronti a ballare in qualunque condizione. Immaginate cosa potremmo ottenere se avessimo di più.
Quello che ci porta dunque verso un’attenta riflessione dopo questa storia a lieto fine è riusciremo a imparare da tutto questo? Riusciremo a credere nella bellezza e farne il nostro stile di vita?
Il nostro fango immaginario
Spesso ci troviamo ad avere, proprio sotto i nostri piedi, un fango immaginario ma che pensiamo sia l’unico ostacolo che non ci permetta di camminare. Ce lo sentiamo proprio sotto le scarpe e restiamo fermi; poi l’acqua inizia a cadere dal cielo e ci bagna. Allora diciamo che no, non possiamo farcela. Dobbiamo restare esattamente come stiamo.
Per Anthony il fango esiste davvero, e l’acqua lo rende ancora più difficile da calpestare. Ma lui continua a danzare. Questo è quello che dovremmo fare tutti: danzare nonostante tutto, e nonostante il male che ci avvelena. Nonostante il fango che ci fa il cuore pesante, nonostante la pioggia che ci fa cadere. Come i bambini che continuano a credere, e spesso anche a sognare.
Stefania Meneghella